La Catturala fiorentina a Claudio MotUtvtrtU 73 esonerandolo dalla eomjHisizione deU'openi quando essa ora (dà tonninata. In questo «tosso anno Monteverdi compone dogli intermezzi in collaborazione con Muzio KfTrom, Saio-mono Rossi od Alessandro Giunizzoni per la Maddalena deU’Andreini, opera singolare ohe sogna un momento di transizione tra la pastorale fiorentina e l'opera a grande »(»ettaeolo di Roma. Nel 1618 e 1619 musica un libretto di Èrcole Mnragliani : Andromeda. Quest'opera gli ora stata ordinata dal Duca di Mantova, e si capisce come Montoveredi non mettesse molto impegno a condurla a termine. Durante la composizione dell ’Andromeda scrisse — sempre per la Corto mantovana — Il Lamento d’Apollo su versi di Strig-gio. Monteverdi sembra aver data grande importanza a questo lavoro, eseguito in concerti nel febbraio del 1620 e sfortunatamente perduto. fc probabile che il compositore intenderne fare cosa che fanne «Ugna di figurare accanto al lamento d’Arianna a coi ci riconduce l'analogia del titolo, c che l'avesse concepito nella stessa atmosfera d’ideale tragicità. Nel 1626 mori il Duca Ferdinando Gonzaga, e gli succedette Vincenzo II. I>c relazioni di Monteverdi con la Corte di Mantova continuarono sullo sterno tenore; ma, richiesto di ritornare a Mantova come maestro di cappella, •vii rifiutò con una lettera piena di dignitosa nobiltà (10 settembre 1626), adducendo particolarmente il suo debito di gratitudine verso la Repubblica Veneta che tanto lo aveva onorato e beneficato. Dalla Corte mantovana fu incaricato di orni porre musica per le feste doU’assunzione al potere del nuovo Duca. Monteverdi propone di scegliere tra ¿ti episodi della Cenuutlemme liberata che stava musicando, e una nuova opera sul libretto di Giulio Strozzi : La Finta Patta Iacotì. Il Duca si decise per quntt'ultima. Nel 1627 accettò di scrivere per la Corte di Parma il torneo Merenna e Marte, su versi di Ascanio Pii c Adulimi, a cui segui il ballo : Im Vittoria d’Arnore, scritto per ordine di Odoardo Farnese su un libretto di Bernardo Marandi ritrovato dal Solerti. Nel 1637 (come vedremo dettagliatamente più oltre) furono a|»erti a Venezia i primi teatri pubblici d’opera. Il |>opolo poti cosi manifestare i suoi gusti e le sue predilezioni. « il melodramma ne riwnrette, sia per l'indole dei «oggetti che per il carattere generale della musica, un'impronta particolare che dovremo contiancgnare in segnilo dopo aver