I.a musica strumentale in Italia 180 L’opera III, che si compone ugualmente di 12 sonate (*), è un po’ turbata dalla soverchia ornamentazione e dalla elaborazione eccessiva. Interamente geniale appare invece l’opera IV (*), dove tutte le incertezze dileguano e il tipo della sonata corelliana si afferma nella sua classica purezza e venustà. La distinzione fra i tempi è definita ed evidente. L’autore inizia quasi sempre la sonata con un grave, a cui succede l’allegro, seguito di solito a sua volta da un tempo vivace. L’adagio serve a creare un contrasto, dopo il quale si ha un allegro finale. Talvolta il grave iniziale acquista un'ampiezza inusitata e un colorito drammatico, per mezzo di rapide alternative di movimenti e di misure, ciò che conferisce alla composizione un carattere di modernità affatto eccezionale per quel tempo. Il canto s’innalza negli adagi con pura ed eccelsa nobiltà; il virtuoso riposa, lasciando che l'anima dell’artista liberamente si espanda nelle effusioni trepide e fremebonde della melodia. I singoli tempi raggiungono un’ampiezza, sconosciuta prima di Corrili. L'estendersi e il dilatarsi della loro struttura sono ottenuti, oltre che in virtù dell'afflato creativo dal largo respiro, mercè la trasposizione graduale della frase principale nei toni relativi, attraverso passaggi modulatori che ne preparano e ne condizionano la ripresa. Proposta in un tono, di solito la frase si ripete alla dominante. L’equilibrio della costruzione è perfetto. Nessun eccesso o difetto. Le parti sono fuse organicamente nei tempi, e questi s'inquadrano nell'unità della sonata, pur serbando la loro individualità ritmica e svolgendosi con rigorosa coerenza deduttiva. L’artificio che Corelli applica più sovente nella amplificazione dell'idea tematica è l’imitazione e la progressione. Il capolavoro di Corelli è l’opera V (*). La raccolta non porta alcuna data di pubblicazione, ma la prefazione reca (>) « Sonmta a In. dai tìoIìbI « Y ¡olona a arnioni« », «I hno eoo-tifico por Porgono, opero III, Roma. Komarek. IM*. (*) « >maU a In. comporto per r Accadami* ddrEaiiamMao o Rorwrendiaeimo Signor Cardinal« Ottoboni ». (da* violisi • tWa • rimttalo), opera IV, Roma, Koroare k. 1094. (*) So «01« a «Mia« • riotoaa « rim tato (parta prima): PrtltU». aflamaaaU. rorrcali, rifht. «aro-banda, pacotu • /oMa (parto »accodai, opera V, Roma. Qaaporo pwtraaania. 1700.