La musica strumentale e religiosa 419 rifulgere più sublime la gloria dei cieli, e che a questo prologo di dolore in terra seguirà l’assunzione beatifica e l’epifania della luce eterna. D’altro canto, il testo della Scrittura è declamato in uno stile che ci annuncia quello dei migliori recitativi wagneriani. La moda dei vocalizzi e delle fiorettature, che aduggia le parti solistiche della Messa in si minore, non lascia nella Passione secondo S. Matteo che scarse e labili tracce. Si ha qui una magnifica prosa musicale dove, se pur si potrebbe desiderare un meno frequente ricorrere della formula cadenzale, bisogna tuttavia incondizionatamente ammirare la fluidità con cui il canto vive e si espande liricamente in libera melodia, sottolineando ogni minima inflessione della frase e del discorso. Se, per rispetto alla polifonia vocale contrappuntistica, Bach ci appare come la conclusione e la sintesi del passato, per lo stile drammatico da lui instaurato in questi recitativi e per l’alta drammaticità di cui tutta la Passione secondo S. Matteo è pervasa, egli apre alla musica tedesca un nuovo cammino, che avrà la sua tappa suprema e, in certo modo, conclusiva nel Parsifal. Bach rimane luterano sostanzialmente anche nella cattolica Messa in si minore', opera ciclopica nella quale, fra calchi statuari d’impronta michelangiolesca e stupendi fastigi di classiche architetture, s’incontrano oasi serene d’un lirismo trepido e pacato, effusioni di uno spirito che fa dell’universo il tempio di Dio, e del cuore umano il suo altare. In queste sublimazioni del sentimento religioso bacliiano, divenuto amoroso vibrare di adorazione, la polifonia si stende, si acqueta, si chiarifica come una corrente tumultuosa che dilegua in seno all’immensità della superfice marina. Le linee si svolgono ampie e ondeggianti come note argentee di organi immensi, evocando immagini di austera solennità, echi di sacre solitudini, come nel Crocifixus del Credo e nel meraviglioso coro sulle parole « et ex pecto resurrectionem mor-tuorum », dove l’anelito del cuore umano trova nella musica un’espressione, che è purificazione e liberazione da ogni scoria terrena, elevamento verso una luce di non mai veduto splendore. La fede di Bach non conosce conflitti e contrasti; è la tede che muove le montagne e che nella Messa in si minore