25 l’attacco di Plezzo, siamo dislocati con una marcia notturna nella stretta di Saga per le eventuali operazioni che doveva svolgere la Divisione speciale bersaglieri nella Conca di Plezzo. Sentiamo che le grandi battaglie si avvicinano e ne avremo la prova in appresso. Il 28 agosto il nemico, stretto come in una morsa, dominato dal Planina e dal Canin, scosso alle falde del Rombon, sgombra la posizione nella notte presagendo la nostra avanzata. Benché questa fosse lenta per precauzione, non incontriamo che debole resistenza. Il nemico si era prudentemente ritirato sul grande e piccolo Iavorcek, e di la dominava con la vetta del Rombon, tutte le nostre mosse, chiudendo in pari tempo la stretta di Tarvis. Il forte Hermann era stato smantellato in precedenza dalla nostra artiglieria, scarsa in verità per operazioni in grande stile. Avanzammo nella notte stessa fino a Cerzoca, paesello poco discosto da Plezzo tutto contornato da piante di frutti in piena maturazione. La posizione, data la natura del terreno, si apprestava bene per il riparo dalle artiglierie nemiche, e in attesa di ulteriori avvenimenti ci trincerammo. Altri reparti della Divisione avevano pure raggiunto l’obbiettivo segnato sì da formare un forte schieramento attraverso alla Conca omonima fino alle falde del Rombon. Restammo padroni di tutta la vallata ma di Plezzo e frazioni viciniori non rimase, il giorno dopo, che un mucchio di macerie. Non rassegnato il nemico della perdita subita, sfogò tutta la sua ira sulla cittadina distruggendola con tiri di grosso calibro ed appiccandole il fuoco con granate incen-