34 21 Ottobre. La grande offensiva era stata progettata dal Comando supremo dall’Astico al mare e la data era fissata per il 21 ottobre. Il nostro settore del Iavorcek non ci aveva valso in precedenza che piccoli progressi localizzati e presidiati da soli piccoli posti nella notte per essere ritirati all’alba. Ciò perchè non era più prudente esporre ad un grave pericolo piccoli reparti che di giorno erano continuamente bersagliati dal nemico che li dominava dalla vetta. La notte del 20 la consegna era stata rigida. II Reggimento comandato dal colonnello Calderara, doveva sferrare in mattinata l’attacco decisivo al piccolo Iavorcek. La 4a compagnia, di cui facevo parte, venne dislocata a schierarsi con quei piccoli posti alla mulattiera della morte ; l’ordine era quello di attaccare di sorpresa in mattinata alle ore otto, mentre per la medesima ora la 5® e la 6a compagnia sarebbero salite dalla parte ovest passando per il torrente Slaten. La nostra azione benché ben diretta dal capitano Emanuele, non ha però dato l’esito voluto, perchè il nemico, intuendo ciò che stava per accadere, ci paralizzò con la sua violentissima fucileria nelle nostre posizioni. Solo la pattuglia che io ebbi l’onore di comandare raggiunse l’obbiettivo spingendosi audacemente fin sotto i reticolati nemici. Benché questo fosse stato 1’ unico episodio della 4a compagnia, la stessa fronteggiò con tenacia la furia della mitraglia austriaca. Intanto in quella incomoda posizione in cui mi trovavo con la mia pattuglia benché arso dalla sete e tra la vita e la morte, attesi fino a sera che i nostri ci avessero