64 Lombardia ignorando però il luogo di destinazione. Non tardavamo però renderci conto, oltrepassato Milano, che eravamo diretti verso Como che raggiungemmo infatti dopo ancora un’ora di viaggio in una mattinata fredda e nebbiosa. Scaricammo le macchine, e di nuovo in sella presimo dimora a Olgiate Comasco, a metà strada tra Como e Varese. Gli altri Battaglioni erano pure stati dislocati in paesi tra queste due città. Quanto provammo di essere felici è cosa poco comune a spiegarsi dopo tanto errare e tante lotte sostenute ! Era la Provvidenza che era capitata tra noi, e benché fossimo stati più bersaglieri di prima, si provava quasi ad essere borghesi. La disciplina era quasi scomparsa, eravamo tanto lontani dal cannone...! 11 nostro più duro lavoro era qualche marcia in bicicletta che, a dire il vero, era tutto il nostro diletto onde vedere e conoscere nuovi paesi dell’alta Lombardia ai confini della Svizzera. Ma il nostro compito, oltre che a questo addestramento, era la fortificazione e lo sbarramento della frontiera stessa in località Gaggiolo presso Ghirla in Valganna, non essendo stato improbabile un attacco tedesco alla frontiera nord, attraverso la Svizzera. Non era forse stata violata anche la neutralità del Belgio nel 1914? Le precauzioni erano dunque ben fondate ed i nostri Ufficiali ci fecero ben comprendere questo pericolo evitando, in tal modo, tutte le sorprese. Per quanto però la frontiera nord ci ospitasse per quasi quattro mesi il lavoro di costruzione di trincee e reticolati restò solo nella fantasia dei comandanti che poco, in verità, si concluse. 11 lavoro