29 contenere almeno un battaglione. Questa roccia che ha avuto il merito del nostro lavoro si renderà poi celebre per ospitare la più generosa stirpe delle Nazioni belliche e darà riposo e ristoro a chi scenderà affaticato dalle trincee dello Slaten e del lavorcek. Un’ Immagine Sacra. 21 Settembre, giornata uggiosa che poco promette di buono in fatto climaterico. Una cortina di nebbia vela il teatro delle operazioni che, per altro, è di una calma senza precedenti. Dal nostro posto di riposo mi spingo a vedere gli effetti del bombardamento e dell’incendio di Cerzoca. Vi arrivo dopo breve corsa anche perchè non c’è tempo di andare adagio, in guerra non si sa mai... ! La mia curiosità è appagata da uno spettacolo da far rabbrividire, Cerzoca non è più ! Cerzoca, il ridente paesello dell’Isonzo, con il suo caratteristico ed acuto campanile, è raso al suolo e non vi restano che le sembianze di un grande terremoto seguito da uno spaventevole incendio. Osservo con raccappriccio come mente umana si sia spinta a tante crudele viltà. Una povera stamberga all'estremità del paese che era stata un po risparmiata dalla furia devastatrice attira la mia attenzione. Vi entro guardingo e timoroso tanto è malsicura. Osservo che era stata abitata da un calzolaio che evacuandola lo aveva lasciata con tutta gli arnesi di lavoro. Essendo del mestiere osservo incuriosito tanto la moda di calzature differenzia da quella italiana. Nel rustico cortiletto, a lato della casa un oggetto sul terriccio fangoso e sdrucciolevole ferma il mio sguardo. Una