67 Sulle prime tentai scusarmi, asserendo che vi ero appena entrato per i miei doveri di ispezione e che appunto stavo attuando, poi, sapendomi di pari grado al Brigadiere per quella serata, non volli affatto essere di meno anche in tema di autorità. Alla loro uscita sgombrammo noi pure il ritrovo e, messi i miei soci al corrente per la mia discolpa, mi ritirai in camerata. Alla luce di una candela stesi rapporto al Brigadiere ben sapendo che il medesimo nulla avrebbe lasciato di intentato per una mia punizione, ed al mattino la portai al comando del mio Battaglione. Nella nottata non dormii ; se il mio stratagemma non fosse riuscito avrei avuto la prima punizione della mia vita militare. Al mattino stesso riferii all’oste di quanto avevo concretato, il quale si offerse spontaneamente per la mia difesa in caso di un eventuale interrogatorio. Il rapporto del Brigadiere giaceva infatti già in Ufficio di Comando del Battaglione ed era di somma gravità. Questo lo seppi dal Tenente Garzo che da poco tempo era rientrato in compagnia. Non mi scoraggiai, anche il Tenente stesso era della mia parte e con una dozzina di testimoni avrei vinto un’ingrata... battaglia- Quando fui chiamato al Comando a confronto col Brigadiere non accorsero testimoni tanto sostenni la mia difesa che, appoggiata inconsapevolmente dal Capitano Comolli, mi sentii elogiato dallo stesso per la mia ... fermezza nei doveri di sergente di ispezione. Da quel giorno si sciolse la combriccola nottambula ma non cessarono, tra bersaglieri e carabinieri, quei dissapori provocati involontariamente dalle belle ragazze di Olgiate.