78 Da Cormons all’ Hermada. Dai barraccamenti di Subida (Cormons) sotto la sferza implacabile del sole e con una sola misera fontanella per dissetare i vari battaglioni, ci rese poco agevoli questi giorni di attesa. Un’azione dimostrativa era in corso intanto dai giorni precedenti sul Monte Cucco e sul Vodice. Il Comando austriaco della zona di Gorizia aveva attirato su quelle posizioni parte delle truppe del Carso e le aveva gettate nella mischia. Eravamo perciò a conoscenza che, sguarnita un po’ la fronte del Carso da parte nemica, si avrebbe tentato il colpo d’ariete sull’Hermada. I battaglioni ciclisti comunque erano pronti ad ogni disposizione. La sera del 24 infatti si partiva alla volta di Mon-falcone con una celere marcia notturna, ove sostammo a Sdobbia nei pressi di Staranzano in attesa di ulteriori ordini. Era ormai l’alba del 25 ed il nostro bivacco non fu certo gradevole per gli aviatori nemici che ben presto ci fecero cambiare posizione a suon di bombe. Dato che l’azione sull’Hermada era già in corso, e la piega volgeva in nostro favore, gli aviatori stessi cercavano con ogni modo di ostacolare il sopraggiungere di nostri rinforzi. Non ci fecero però che sorridere benché ci facessero fare un po’ di corsa podistica veloce. Ci radunammo alle Cave di Selz ove i rancieri che ci avevano seguiti in camion ci avevano poi preceduti. Mentre però i medesimi verso mezzogiorno si apprestavano alla distribuzione del rancio fummo chiamati per sostenere l’azione che si svolgeva sull’ Hermada. Eravamo ancora digiuni dal giorno precedente, ma rassegnati. Ci