Ai miei lettori. Poco devo dirvi per quanto concerne le vicende della mia guerra, contenute in queste umili ma fiere mie memorie. Poco potrò descrivervi di quella che fu la più tremenda delle guerre, sebbene a lungo ne abbia vissuto tutte le peripezie ed i disagi, affrontando con cuor di bersagliere tutte le più furibonde battaglie, che dalla fronte Giulia al Carso videro il mio piede fermo ed il mio braccio ovunque impugnare il moschetto. Troppo lungo ed arduo sarebbe per me esprimere i tanti episodi vissuti, perchè la coltura mia di povero lavoratore non ha la forza di ragguagliare lo scrittore e tanto meno il pensatore. Rivolgo il mio incitamento ai giovani che dalla lettura possono trarre quello che è lo spirito di sacrificio e quello che soprattutto deve essere /’ amore di Patria. Intendo con queste mie memorie educare la mente ed il cuore dei miei nipoti, tanti in verità, dal momento che la fortuna non ha allietato la mia casa del sorriso di qualche discolo bersaglieretto, ed avviarli sulle orme di chi, nell’umiltà, ha saputo con la forza del volere e col sentimento del dovere dare a questa Patria immortale l’ausilio del suo braccio e del suo cuore.