vestendosi di qualche bellezza per la tenacia dei suoi figli, ed invocando, sempre invocando il compimento della sua sorte. E dovette essere per essa -come lo era per tutti -ben doloroso lo spettacolo dei iuoi mirabili porti iemideserti, del suo Arienale fiaccamente operoso, dei suoi Icali vuoti delle grandi ossature su cui martellano divinamente i neri fabbri del mare. In quel tempo le macchine formidabili e le gigantesche gru ideate per sollevare torri coraz zate e cannoni. si videro quasi minacciate d' ab bandono. Anche giunsero, ad intervalli, le voci inconsulte di coloro che parteggiando per la de­molizione dei nostri più sacri propositi nazionali e imperiali nell'Adriatico e nel Mediterraneo, o in­vasi da follìa demagogica. avrebbero voluto ri­nunziare per sempre al complesso organismo di difesa ed' offesa che in Taranto s'era lentamente e fatalmente composto, e cercavano d'imporre, dai comizi popolareschi e dal Parlamento, la loro volontà ai Governi responsabili. Veramente parve che tutti i sogni, tutte le speranze, tutti i giusti desideri, dovessero a un tratto naufragare sotto la squallida marea dell'incoscienza politica che copriva come una palude morta e malsana la giovinezza d'Italia. E la rovinosa strada non fu seguìta perche il Dicastero della Marina, mal­grado i contrasti opposti ai suoi propositi e la scarsezza dei suoi mezzi finanziari, seppe corag­giosamente fronteggiare le ostilità nascoste e pa­leii, difendendo il disegno di Simone di Saint Bon che primo intravide per Taranto un radiolo avvenire, e vi condusse una squadra. -!().l­