101 quanto si debba alla Patria stessa. Nel 1916, quand’io ancora mi trovavo sul Carso, sostenendo grandi battaglie che a Lui stesso descrivevo, si umiliava perchè inerte doveva rimanere sulla fronte della ¿arnia, mentre Lui pure aveva un fucile ed un cuore. Mi rendeva pure spesse volte noto il Suo forte desiderio di mettere in atto la Sua aspirazione di combattente dove più forte si combatteva e si moriva. Anelava alla gloria, ecco il Suo sogno ! Ne scrivevo di stare al Suo posto, anche sulla Carnia gloria non ne mancava per chi, come Lui, si sentiva impellente di dare tutto l’ausilio della giovinezza. E là, su quella fronte che Gli pareva innocua, conobbe la Sua gloria, il Suo sacrificio I So anche che avrà invocato il tuo nome perchè mamma e Patria era il binomio scritto nel Suo cuore di figlio e di combattente. Ecco perchè devi tergere le tue lagrime, ed ecco perchè devi sentirti fiera di essere la madre di un Caduto che più della vita ha sognato la gloria ! Sestri Ponente, 15 giugno 1918. tUO Giovanni Con il cuore a Vittorio Veneto. Intanto il Comando Supremo preparava in silenzio la vittoria, teneva in sospeso 1’ animo di chi ci beffeggiava, e sul Piave e sul Grappa grandi eventi erano ormai saturi della grande sorpresa. In un anno di sosta sul fiume sacro e sul baluardo invincibile il soldato d’Italia si era temprato per il colpo fatale per gli Imperi Centrali, ed il suo sangue preparava la pace al mondo e dava il frutto delle armi italiane ai nostri alleati che ci avevano del tutto abbandonati, se pur con qualche effimera unità cercavano di met-