92 rizzarsi per battere in ritirata perchè certissimamente saremmo stati perduti. Ma l’ardimento del mio compagno di avventura non si fece attendere oltre, perchè come in atto di sfida si rialza di scatto come per fronteggiarli lanciandomi il grido : seguimi caporal maggiore ! Non terminò che questa frase che un colpo di fucile lo fa ruzzolare gravemente ferito. Mi vidi solo, troppo solo, in una incredibile situazione ; non mi persi però d’animo e mi accinsi a portarlo a salvamento se mi fosse stato possibile. Se vi fossi riuscito io pure avrei portato a salvamento la... ghirba. Non avevo ancora svelato la mia presenza al nemico, feci una mossa fulminea per afferrarlo e metterlo al sicuro quando un cadetto austriaco, con un pagnale in mano, stava già per avventarsi su di lui per finirlo. Forse un minuto secondo gli sarebbe bastato, ma gli rubai il tempo. Gli sparai un colpo quasi a bruciapelo e lo freddai. Lo vidi, con orrore, contorcersi nell’agonia in una maschera di sangue e con gli occhi fuori dell’orbita. Era in quel momento un’illusione per me la vita perchè la vendetta mi sarebbe caduta in un attimo. Mi rialzai in un atto supremo : sparai altri due colpi sui miei rivali e la Provvidenza mi protesse. Li vidi alzare le braccia in segno di resa e buttare le armi. Avevo la vista annebbiata e mi pareva che fossi appena destato da un letargico sonno. Gli buttai carne e formaggio che avevo avuto nella notte precedente al posto di rifornimento munizioni e, col fucile spianato, li feci scendere. 11 sottotenente era ancora vicino alla mia vittima e perdeva sangue a gran copia e, mentre cercavo di rincuorarlo, mi disse: muoio, vendicami ! In questa