82 a contatto coi difensori deU'Hermada. Dato il confuso schieramento, come si può arguire in una posizione non del tutto tranquilla e per di più nel cuore della notte, rendeva il capitano Luridiana se non timoroso, assai diffidente della situazione. Al ponte di Duino fummo rassicurati che si avrebbe trovato il collegamento, ma benché questo fosse stato tanto atteso nessun contatto ebbimo nè da parte di italiani e nemmeno austriaci. E con chi collegarsi se il 25° e 26° Fanteria si erano ritirati perchè privi di rinforzi dopo una gloriosa battaglia e largo tributo di sangue ? La situazione era ben seria e la posizione fragilissima. Il capitano Uberti, comandante la 12a compagnia, era eroicamente caduto qualche ora prima, e oltre a questa dolorosa perdita, eravamo scarsi di Ufficiali per poter organizzare e sistemare alla perfezione una linea che potesse dare affidamento di resistenza e di vittoria in caso di un eventuale attacco nemico. Eravamo tra Flondar e Medeazza. La linea di Castagnevizza, Oppachiesella, Nova Vas era pure stata portata innanzi, e si supponeva perciò che poco discosti da noi si avrebbe trovato qualche reparto che aveva operato nella giornata precedente. Era dunque di estrema necessità avere qualche indizio, in modo da poter operare con sicurezza o resistere senza indietreggiare. Stavo sempre vicino al mio capitano, e perchè mi voleva bene, non volevo io pure essergli di meno col prestare le mie scosse energie qualora queste fossero state richieste. Avendo il capitano stesso deciso di mandare una pattuglia in cerca del sospirato collegamento, ne fui designato quale coman-