30 Immagine Sacra mal piegata stava a testimoniare la quasi incolumità di quella casa. Raccoltala e pulitala dal terriccio che si era appiccicato in non so quanti giorni, feci di quello lo strumento più caro e sacro k della mia guerra. Essa raffigurava un Gesù Bambino che nell’atto di pregare volge gli occhi al cielo. Sulla tela finemente ricamata si leggeva la dicitura in rilievo artisticamente lavorata : « Gottes in Segen - ist alles gelegen ». Non seppi tradurre in italiano quella dicitura ma indovinai, come in tutti i quadri Sacri il significato. La conservai gelosamente nel mio zaino ben deciso di portarla in ogni mia avventura. A quella Immagine di Gesù Bambino, che forse era stata smarrita dal calzolaio di Cerzoca nell’imminenza della nostra avanzata, votai tutta la mia sorte ed ancor oggi la guardo con venerazione appesa ad una parete della mia camera da letto come mia protettrice. Sai piccolo Iavorcek. Il 30° Battaglione, di cui facevo parte, realizzò verso i primi di Ottobre un’altro piccolo progresso sul piccolo Iavorek fino alla mulatiera della morte. Questa così era chiamata perchè dominata e attentamente sorvegliata dal nemico fino all’inverosimile. La nuova conquista che ci costò perdite insignificanti fu tenuta come punto di partenza per l’offenriva prossima di cui già si vociferava. Eravamo scarsi di Ufficiali ; il Tenente Ghiglione era caduto pochi giorni prima presso il torrente Slaten, mentre altri avevano lasciato il Battaglione per malattia. La posizione ci era terribilmente contesa dagli austriaci tanto che avevano piaz-