La ri8ta papale e un capolavoro d'!indifferenca e di prudenza. Eccola: « Dalle Stanze del Vaticano, Primo luglio 1797. - Ha osservato il Card. Doria, Segretario di Stato il Promernoria, con cui V. E. lo ha rag guagliato degli avvenimenti, che van succedendo nelle Provincie del Dominio Veneto per opera delle Armate AUitriache. Non tralascia lo k-ri· vente di adempiere al proprio dovere col render grazia all'Eccellenza V. di una tale comunica zione, e pieno della più distinta oYerVruua le bada di vero cuore le mani». Invano la Municipalità di Venezia ripete la sua protesta, invano l' Ambasciatore veneto .piega e rileva l'importanza enorme che ha por tutta l'Europa la libertà delle Provincie Marit dIne. La Santa Sede è chiusa, è sorda, è ostile. L'occupazione austriaca s'allarga e si completa: le grandiose vicende napoleoniche pongono nel dominio della Serenissima il loro apido tumulto. Poi viene il 181 S... e viene, infine, per na.tra ac.iagura il 1866. Nè l'accordo stretto tra Napoleone III e l'lm peratore d'Austria, accordo che il nostro Go­verno d'allora riconobbe efficace e valido. si no minavano « i palazzi dell'Austria a Roma e a Costantinopoli, già appartenenti alla Repubblica Veneziana, di proprietà del governo austriaco». La nostra iecolare nemica aveva il sopravvento. E il Menabrea poteva -in un'epoca imbelle ­dichiar&lI'8i soddisfatto di quel progIamIIlA ban dito a Vienna, nel quale l'AUltria riaffermava impavidamonte e auperbamente i suoi propositi -216 ­