ed ai suoi ambasciatori, riuscendo finalmente col nuovo trattato di PresbUTgo a strapparla a quei tenaci artigli dell'aquila austriaca. che pure ave­vano già ceduto la contea di Coriria e la peni­sola istriana. Mon cousin -annuncia egli il 26 Decem­bre del 1805 al principe Eugenio -la città di Venezia coi suoi Stati. quali erano ceduti col trattato di Campoformio, fanno parte del mio Re­gno d'Italia. Fate annunciare la firma del trat­tato con salva di sessanta colpi di cannone. Il apoleone è lieto del suo aucceuo; lieto. ma non ancora placato. Il posses.so de}}'Adriatico è per lui una febbre che non resta. Egli si preoc­cupa delle vie di comunicazione tra la regione i triana e quella dalmata attraverso l Croazia au triaca e ne vede il pericolo: afferma che la D Imazia gli è assolutamente Dec aria per vi­gilare le vie dell'Oriente e per avere una Oera potenza marittima. E nnalmente nel 1809. dopo la pace di ienn . avendo ottenuto Fiume e il litor le, ed una gran parte della co ta ero ta. i tituisce le Provincie Jl\iriche e spiega gli scopi. oggi da taluno deformati, del uo tto. Intanto. 6no a quel tempo. non nza aignificazione. nei te Uati e negli accordi. la Dalmazia era sempre chiamata anche dal!' u tria. fa) incatrice 1 Diritto. Dalmaia veneta. dell tona e • La vita dei gran-Feudi. non durò a lu o. Era appena crollata la potenza napo!eonica che l'Au­ -11­