DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. 141 de Vigo et in quel di Murano, canali che erano profondissimi e laghi, li quali si vano alciando di fondo e restringendo. E questo si conosce alle mede e palli ficati sopra il fine della velma e principio del canale, che hora sono per molti passi dentro della velma. E questa atterratione degli canali prociede dalla debolezza delle zozane, che nasce da la pocha acqua, che di sopra cade per le code de essi canali in quelli, che, dove esse code e cime soleano con li loro fondi ascender sette et otto miglia dentro delli canedi, al presente, per causa de diti arzeri, sono perse, nè passano la mittà de la laguna molte di esse, et il resto pocho più. Et acciochè cadauno possi chiarirsi di questo cativo effetto, voglio nominar tutti quelli canali, che sono persi per esser stati traversati da diti arzeri. Dal Siocho a Lizzafusina vi erano, il canal Maor, per lo qualle si andava a la Tor del Curarne a quelli molini, il qual canal descendeva nel canal de Poegia, che ancora vi resta il nome, il quale non solamente è perduto in la laguna, ma quella partè, che restò di sopra dalli arzeri, che da anni 20 in qua per essa si andava con burchi carichi de formento alli diti molini (el son stato io), se è talmente atterrata che li carri li vano per sopra. Il Volpadego, che descendeva de sotovia la ponta di Resta d’aio in Redafen ; il canal del Pomodoro veniva nel canal di 4 molini, dito Letran zorzi, e di quello in quel di Poegia. Il canal di laghi de Vigo, veniva in Contorto e di quello nel canal della Zuecha. Il canal di Lizzafusina, veniva nel canal di Vigo per Redelasta. Visignon, vegniva in canal de Rozzo; Ramo sotto Brenta, che era il canal di Foli, veniva in Onena e tutti questi del canal della Zuecha. La Zimiola di terra et il ramo di burchij e Repassarer, tutti venivano del Mestrino per Tombello in canal de Muran ; Zanopoli per Tessera; Corbola per S. Martin; canal de S. Stin per Campalto, et questi in quel di Muran. Il canal del Perer, che va in la Carbonera, veniva del Mestrino per Goltao e per Paleaga. Tutti questi sono persi, e de quelli in la laguna apena se ne vegono alcune vestigie apreso li canali maestri, per li quali descendevano alli porti, e de quelli nel mare, ruina tutta causata dalla fabricha di essi arzeri fabricati in la istessa laguna. Non restarò di dir questa altra cosa, acciò meglio se intendi quanto importa il dallatarsi de l’acqua salsa in suso. Soleano esser (e non sono già molti anni) per questa laguna molte poste de molini, le quai masenavano con il corso de l’acqua salsa in tempo delle zozane, como al canal delle Tresse, di Cornio, di Letran zorzi, nel qual vi erano 4 poste, che (sicomo è dito) tiene il nome de il canal de 4 molini ; a Murano di sotto da la chiesia degli Angeli ; in la valle Ca’ Zane, a Torcello et in altri lochi : et il modo, con il qual macinavano, era la gran zozana, che procedeva dalla molta acqua di sopra, che ogni pocho de impedimento, che li facevano, la alzavano sopra quelli, et ogni pocho di alciamento li dava caduta e masenavano. Hor sminuita la laguna, fatosi quella quasi egual a quella del mare, non ha più quella caduta e quello corso, i quali mancando, la laguna da sè non si tiene più cavata, como faceva per avanti. Adunque egli è da far provisión tale, che tutti questi arzeri se habbino a scavazar et aprir per tutto dove erano li canali, rami et alvei vechii, e far ascender l’acqua più sopra quelli che si potrà, e quella parte de arzeri, che resterano, arbasciarli di modo che, se non li comuni, almen li soraco-- muni li ascendino sopra. Il che aricordo che’l si fatia in questo modo. Cominciar un canal nuovo, che vadi dal Muson al mare per altra via che per Resta de aio, cioè tra Stian e Miran, in quella volta che fa il Musone, e con il dito canale descendere verso il Terraio, et in esso canal ponerli il Musone, intestando esso fiume di sotto dove si principiará il canal nuovo, e con esso Musone al basso acompagnarli il Marzenego. E dal Terraio in zoso andar con esso canale per grecho e levante fino al Sile, dreto dove esce al Siletto, tollendo in quello il Dese et il Zero. Gionti al Siletto, intestar in esso locho il Siile, e poi, slargando e driciando esso Silletto, condur per quello le sopra-