DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. 47 guna ne patiscono. E però li antiqui, quando delliberono che’l si facessero le valli in questa laguna, per dar de gli pesci a una sì grandissima città, fabricorno le valli serate solamente, e, per impedir meno la laguna, le poseron tutte verso gli canedi, da la mittà della laguna in suso, e l’altra mettà della laguna lasciorno libera, acciochè il corso dell’acqua non fosse de il tutto impedito : e feceron bene et il men malie. Ma che è stato fatto dagli huomeni? E1 sono state fabricate a poco a poco alcune valleselle aperte e basse, e facendone mo una et mo un’altra, hano empiuta tutta la laguna de impedimenti delle acque. Ben dicono gli pescatori di esse valli, che quelle sono di benefìtio alla laguna e non di mallefìtio, e mostrano che in esse valli è maggior fondo che di fora, perchè in tempo delle seche di fora si vedeno le velme scoperte, e di dentro delle valli ancora coperte di acque. A questo rispondo, esser il vero che in le valli e aperte e serade si vede questo, ma che’l sia benefìtio non è, perochè, se in le valli è il fondo de mezzo piede più che di fora, e di fora sia il contrario, questo causa l’impedimento delle grisuole, che li stomachi, le allege, le torbidezze, le quai stariano cum li corsi delle acque in continuo motto, entrando e uscindo per gli porti, e si destenderiano, tutti se adunano in uno e restano di fora: e seben non atterrano tanto tosto dentro delle grisuole, tanto più atterrano di fora, la qual atterration resta più presto, perchè per lo impedimento più presto manca il corso deir acqua. Altre fiate al tempo che il q.m maestro Paulo Sabbadino era inzegner a l’offitio delle acque, il qual morite del 1500, furon desfate tutte le valli, dal porto di Malamoco fino alli Tre Porti; niente di meno le hanno tornate a rifar, e li anni passati nel fellice principato del Sereniss.0 Griti, in 1535, per parte presa nello Excellen-tiss.0 Collegio delle acque fumo da capo fatte desfar, e pur da poi la sua morte sono state tutte rifate, et in molti lochi apreso gli lidi, corno al lido pizzolo, in le acque di Torcello, verso la ponta di Malamoco, et apreso il lido di Coreio, in molti lochi sono venuti con le grisuole fino a preso le vigne, che apena le barche polleno passar per la laguna. Et in le acque de Chioggia, là dove mai furon grisuole, per tutto è pieno : e per openion mia, è mal fatto, perchè essendo la laguna fatta piciola e ricevendo poca acqua, ogni poco de impedimento, che quella habbia, le è di grandissimo danno. Capo XXXVIII. — Il meter delle fassine per pigliar gambarelli fa danno. Per un’altro modo se dà grandissimo danno a questa laguna, che molti pescadori et altre particular persone affondano nelli canali et apreso le rive de quelli et in alcuni fondazzi in le velme certe fassinazze di rovere per pigliar con quelle delli gambarelli : per il che, se per causa di brentane si conduce in la laguna acqua torbida, o veramente quando l’acqua della laguna per il maresino, che quella fa in tempo delle fortune, se intorbeda, parte di quella torbidezza resta attacata a quelle fassinazze e non pole esser condota cum le zosane al mare, et ogni fiata che'l si leva una di quelle fassinazze, el rimane un bon cestone de lea e fango tenero nel loco suo, et altro tanto resta atacato a la fassinazza. Adunque non è dubbio alcuno che gli fiumi, il mare e gli homeni congiurati insieme non siano mortalissimi inimici di questa laguna e parimente della città di Venetia. Capo XXXIX. — Aricordi dati per benefìtio della laguna riusciti a danno di quella. Tante e talli sono le ragioni, che aliegano alcuni inzegneri e questi particulari per dimostrar che quello che aricordano è di sommo benefìtio alla laguna, che a chi non intende in questa professione di acque marine quanto e più di loro tutti li loro aricordi