— 36 — Più viva sembra invece la lotta politico-economica per l'accaparramento delle materie prime fra le quali, in ordine di importanza, sta in primissima linea il petrolio. Durante il secolo XIX il ’carbone rappresentava la quasi esclusiva sorgente di forza motrice per navi, ferrovie ed impianti fissi; e il fatto che l’Inghilterra ne possedeva il quasi monopoKo non fu l’ultima delle cause della sua prosperità e del suo dominio mondiale. In questi primi decenni del secolo XX il petrolio ha sostituito © sempre più andrà sostituendo il carbone, il quale però, nonostante questa forte concorrenza, continua ad essere consumato in quantità sempre crescenti. Oggi la situazione -dal punto di vista della produzione del petrolio è espressa -dalle seguenti cifre ohe si riferiscono al consumo mondiale: il 70 % è prodotto negli Stati Uniti » 7 % » » in Russia » 5 '% » » nel Venezuela » 5 % » » nel Messico » 5 % » » in Persia » 10 % » » in Rumenia, Polonia, Giappone, ecc., ecc. Ma queste cifre sono decisamente capovolte se si considerano le riserve ossia la proprietà -dei terreni petroliferi ancora da sfruttare: il 70 % appartiene a gruppi controllati dal Governo britannico, il 20 % è sotto controllo americano, il 10 % sotto controllo russo. E ancora più significative sono le -cifre -che ¡rappresentano la prevista durata dei giacimenti di petrolio in estrazione. In base all’attuale media di estrazione, sembra che fra quindici o venti anni il territorio -degli Stati Uniti non avrà -più petrolio, mentre le riserve britanniche pare che si possa -contare abbiano la durata -di 0*1116 200 anni. Anche ammesso un largo margine di errore in queste cifre, esse pur sempre esprimono Fattuale predo-