— 84 — aveva un programma 'di espansione verso levante e traverso i Balcani; l’altra perchè aveva una situazione di predominio economico e culturale in Oriente da difendere, e aveva da realizzare l’aspirazione napoleonica di dominare l’Egitto; ma delle tre opposizioni, la più attiva ed implacabile è stata sempre la britannica. La Russia, pur non essendo oggi direttamente impegnata in una lotta di predominio nel « Nostro Mare », costituisce però un elemento importante del sistema mediterraneo, potendo, come sopra si è detto, offrire i ri-fornimenti essenziali alla vita di paesi mediterranei. Oggi non è direttamente impegnata, ma domani potrebbe diventarla. Le direttive fondamentali della politica estera di un paese obbediscono a fatali situazioni geografiche; la volontà di conquistare gli Stretti per assicurarsi via libera al Mediterraneo tornerà o presto o tardi ¡a dominare la politica russa. Quando la Russia, restituito al capitale la sua funzione insopprimibile, avrà riparato i danni del dissanguamento che la rivoluzione ha prodotto e avrà risolto la sua più grave questione interna dei rapporti fra la produzione agricola e quella industriale, tornerà inevitabilmente a premere in direzione degli Stretti e diventerà allora una forza mediterranea immediata, potente e minacciosa. Minacciosa non tanto per la grossa cifra dei suoi abitanti (150 milioni) i quali sparsi in uno sterminato territorio finiscono per esercitare alla periferia una pressione unitaria (quella che conta per il calcolo dèlia resistenza) non eccessiva, ma soprattutto per le ideologie asiatiche delle quali i Russi si sono fatti banditori e con le quali tentano di sommergere il nastro patrimonio religioso, sociale, artistico, e di cancellare dalla faccia della terra quello che è stato il luminoso concorso mediterraneo alla civiltà del mondo: Ellenismo, Roma-nesimo, Cristianesimo (1). (1) Cristianesimo, s’intende, considerato come fenomeno umano storico; il carattere divino della sua rivelazione non può essere chiuso in confini geografici.