- 108 - pagna in Arabia. Sconfisse l’esercito vahabita a Konein e ¡nel settembre 1818 espugnò la città di Derail (nei pressi di E1 Riad) dove il Re vahabita si era rifugiato e f or tìfica to con i resti delle sue truppe. Così finiva la prima ¡dinastia vahabita. Mehemet-Alì in compenso delle spese sostenute nelle campagne d’Arabia, ebbe in feudo dal Sultano di Costantinopoli il territorio costiero ¡che fu poi occupato dagli Italiani, la parte al mare della Colonia Eritrea. Il movimento religioso, manicato l’appoiggio della dinastia, fu momentaneamente sopraffatto da altre sètte ohe si contendevano il primato; il suo fanatismo che si era esercitato con le armi alla mano contro tutti e specialmente contro gli Sciiti a danno ¡dei quali era stata compiuta la sanguinosa rapina del tesoro sacro nella città di Kerbela, gli aveva procuralo molti ed acerrimi nemici. I quali soffocarono il movimento ma non lo spensero: in questi ultimi anni lo abbiamo veduto riprendere vita rigogliosa e ritornare al ¡dominio Sceriffiale dei ¡Luoghi Santi. Nel 1848 i Viahabiti si sollevarono contro i Turchi e con le armi alla mano ne cacciarono le guarnigioni. Un corpo d’esercito mandato dal Sultano per punire i ribelli fu sepolto nel terribile deserto di sabbia del Nefud. Turki, figlio di Abdalla, proclamato Re, iniziò un secondo Reame vahabita, stabilendo la sua residenza a Riad. Ma questo secondo Reame non fu illuminato nè dallo splendore ideile armi nè dalla saggezza ¡di governo ohe avevano reso illustre la prima Monarchia special-mente satto il terzo re Sauid. Turki ed i suoi due successori Eaisaì ed Abdalla evitarono di far guerra alla Turchia e si ingolfarono in un rigido fanatismo dove si impaludò la forza religiosa del movimento che aveva dato il nome alla loro dinastia. Intanto col decadimento della dinastia vahabita, confinata oramai nel territorio del Nègd, era cresciuta in