— 118 — Questo buon successo, che parve aver coronato tutta la sua politica, ebbe breve durata: dal Nègd partiva un terzo movimento vahabita. [Le truppe vahalbite vittoriosamente condotte dall’emiro del Nègd, Ibn Saud, ohe prima consolidò la sua po'sizioge nella parte centrale della penisola, conquistando lo Sciammar, vennero a minacciare il Re delTHiigiaz nella parte preziosa del suo regno: il possesso dei ¡Luoghi Santi. Re Hussein non abbastanza docile stiramento dell’Inghilterra, forse per un suo sogno di unificare Arabia, Siria, Iraq sotto il suo dominio, certo per non aver voluto riconoscere i « mandati » inglesi e francesi nei paesi arabi, rifiutando di porre la sua firma al trattato di Versailles, fu abbandonato dall'Inghilterra in quei frangenti. Egli si difese contro le preponderanti forze nemiche, ina non riuscì ad impedire che i Vahabiti, condotti da Ibn Saud, conquistassero l’Higiaz, dall’altipiano al mare, riprendendo possesso dei Luoghi Santi e di Gedda porto di sbarco dei pellegrini. Abdicò egli in favore del suo primo figlio Alì, ma questo non mutò il corso degli avvenimenti. Nel gennaio 1926 Ibn Sauid vittorioso assunse il titolo di Re dell’Higiaz, del Nègd e dipendenze, incorporando così nel suo regno tutta l’Arabia settentrionale e centrale. L’Inghilterra subito riconosceva l'indipendenza del nuovo regno. Allo spodestato Re dell’Higiaz, l’Inghilterra offerse Cipro come residenza d’esilio. Confermò il figlio Abdalla come emiro della Transgioridani a, e l’altro figlio (Faisal come re dell’Iraq; essi anzi rappresentano un contrappeso di equilibrio alla potenza vahabita. I rapporti fra l’Higiaz e l’Iraq, come già abbiamo detto, sono oggi molto tesi per quistioni di confini e di posti militari ivi stabiliti; incursioni di tribù ribelli o finte ribelli mantengono sempre vivo il fuoco della discordia.