DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. 77 la laguna fino a Conche, alargando e redrezzando li alvei al meglio che se potrà. Al loco veramente della Mira de sotto de il sborador intestar del tutto la Brenta vecchia, et in essa intestadura far il carro, corno a Lizzafusina, e fino alla Mira navicar con 1’ acqua salsa e recavar l’alveo solamente dal Moranzano alla Mira, come al capo 59 è detto. E dove che egli è proposto di tuor l’acqua per beverar al Dolo, torla per quell’ istesso modo alla Mira, conducendola com’ è detto. Nel qual loco della Mira si potrà far cader tutti gli scoladori et altre acque che descendeno nel Botenigo tra il Musone e la Brenta, dite di sopra, cominciando un cavamento atto ad allogarle al loco di Stigiano, e discender fino al sborador della Mira, facendo in quello cader essi Usor Cesenego e Pioncha e Seraglio con uno arzer di sotto di esso cavamento, forte al bisogno. E così facendossi si leverà del tutto le acqne dolci della laguna. Il caro, facendolo più al basso, sarà più facile. Non si farà altra concha di quella che è fata. Non si cavarà 1’ alveo dalla Mira al Dolio. E le acque dolci e grosse di sopra della intestadura del Dolio si potrà alquanto scemar con benefitio del paese di sopra, perchè se ne lassarà venir per li portoni maggior quantità del presente. E serà cosa molto più facile, proficua e riuscibile, che la predetta in esso capo per me proposta, da la qual in questa parte del tutto mi removo, e la presente del tutto abratio e confermo. Additione al capo 27 circa il danno che han causato alla laguna di Venetia li arsevi che sono dal Siocho al Dese. Havendo nel capo 27 ditto e concluso il danno, che fano gli arzeri nominati in esso capo alla laguna, e, dopo il finir di questo discorso, havendo io reveduto questa laguna e ritrovatala dal porto di Malamoco alli Tre porti molto peggiorata, mi è parso di aggionger apreso le raggioni ditte ancora la esperientia per far più certo il lettore di questi danni. E però io dico che dal porto di Brondolo a quel di Malamoco e dalli Treporti al porto di Lio maggiore, tra li quai confini la laguna non è arzerata verso li canedi sì corno la è dal porto di Mallamoco alli Treporti, tutti li canali, li qnali si partono dalli porti et ascendono verso la terra ferma, ecetto quelli dove cadono li fiumi tutti con il loro bonissimo fondo, ascendono nelli canedi, fin là dove poleno, che non siano impediti dagli arzeri di fiumi, si corno al porto di Brondolo dal canal delle Tresse, a Monte Albano li canali delli laghi della Desira e di Leseo, e tra la bocca di Monte Albano e quella di Siocho li canali di Fogolana picciola, delle acque negre, di Petta di bò, di valle granda, Sette Morti, Mar delle pene, Cornio e Corniolo. Et tra il Dese e la valle di Dogado, il canal di Terzo, quel di Cona, di S. Catholdo, di Constan-tiaco, di S. Felice, di Lovegno, di Senezza, della Taiadella, e tutti quelli della valle di Dogado fino alla Piave. Per tutti questi partendosi dalli porti si ascende fino in terra ferma con bonissimo fondo. Ma dalla bocca di Siocho, che cade al porto di Malamoco, e da il Dese, che cade alli Treporti, che è la laguna, la qual serve alla città di Venetia, non vi è canal nè coda di canal, che passi con il suo fondo la mittà della laguna, ma da li in sopra sono del tutto persi et il tutto è doventato spiaggia, e non solamente li canali, ma negli fondazzi, che erano profondissimi, per tutto è sulevato il fondo e doventano velme. Di modo che questa laguna di mezzo (stando come lei sta) la si perderà molto più presto delle altre parti senza comparatione. Il che tutto prociederà da esser stata arzerata verso la terra ferma.