— 56 — § 2. JUGOSLAVIA. Nella storia idi Roma, la prima volta che il problema Adriatico prende forma concreta profilandosi come una grave minaccia, è quando dall’Epiro sbarca in Italia un valoroso ed .audace condottiero, Pirro, che tenta di fondare un regno nel sud della penisola. Codesto regno .avrebbe dovuto riunire le fiorenti, ma divise se non fra loro avverse colonie greche per opporle, insieme alle forze apportate dall’altra sponda, alla già affermantesi espansione romana. Risorse il problema .aidriatico una seconda volta al tempo delle due prime guerre macedoni, che, per quanto combattute in territorii non adriatici, hanno però nel problema ladriatico la loro essenziale ragione. Roma risòlve il problema conquistando l’altra sponda. Anche Venezia dovette risolverlo con le armi alla mano. La sorgente della sua ricchezza e della sua forza politica er.a la supremazia navale e commerciale in Oriente, che naturalmente esigeva vi.a libera e sicura .a traverso l’Adriatico. E poiché non bastavano per tenere in freno i pirati dell’altra sponda, le spedizioni punitive saltuariamente compiute contro di essi fu necessario occupare territorialmente e stabilmente la Dalmazia. La Repubblica Veneta tenne la Dalmazia fino .al trattato di Campoformio non solo per la forza delle .armi ma soprattutto in virtù dello sviluppo civile ivi conseguito e del prestigio che accompagnava il suo savio governo. In questa opera di assimilazione Venezia era aiutata da un’evidente ragione geografica. La Dalmazia ha per confine le Dinariche, una catena di aspre montagne che la separano dal continente, pochissimo incise da corsi di fiumi, parallele alla costa, ostili alle comunicazioni