— 00 — pina in qualche itratto al di qua dèli’attuale confine; eppure nello svolgimento di una futura guerra nessuna mutilazione iniziale del nostro confine terrestre sarebbe altrettanto grave come Valona in mano nemica. Tutte le nostre forze navali dovrebbero essere impegnate in Adriatico per raggiungere in modo incompleto ed inefficace il risultato ultimo di chiuderlo al traffico nemico. Invece, con la alleanza albanese che salva Valona dal pericolo di cadere in mano nemica, la Marina Italiana con un adeguato distaccamento delle sue forze navali ed aeree può dominare il traffico nel Canale d’Otranto ossia assolvere il suo compito principale Adriatico, riservando il grosso delle sue forze per fronteggiare la situazione nel Tirreno e nell’ionio. L’assolvimento del suo compito adriatico, certo, si complicherebbe se Corfù fosse base navale nemica; ma di ciò faremo cenno nelle pagine seguenti, parlando del secondo problema. Per completare questo esame sintetico della situazione adriatioa occorre far presente che la costa dalmata in possesso della Jugoslavia è dalla natura fornita di molte isole, insenature e ridossi e di due porti meravigliosi che offrono le più ampie possibilità per l’approntamento di due basi navali di primissimo ondine: Sebenico e Cattaro. Mentre ila costa italiana da Brindisi a Venezia è tutto un bersaglio scoperto ¡alle offese nemiche senza una risorsa geografica per costruirvi una base, la costa jugoslava è invece tutta protetta dalla accennata particolare configurazione idi isole e isolotti che la difendono 'dagli attacchi nemici, compresi anche gli attacchi di velivoli perchè le isole esterne e le alte montagne intorno facilitano molto il compito delle difese antiaeree. La nascente Marina da guerra jugoslava non costituisce ancora una entità minacciosa, ma è legittimo prevedere che essa col suo progressivo sviluppo finirà per acquistare un valore notevole nella situazione adriatioa.