— 29 — § 3. INGHILTERRA. L’Inghilterra non ha più la posizione dominante ohe senza contrasto tenne per tutto il secolo XIX dopo aver abbattuto il suo grande nemico Napoleone. L’Impero britannico è un’opera meravigliosa d’organizzazione politica, economica, militare e navale che ancora oggi detiene cospicua ricchezza e domina gran parte del mondo; ma sono evidenti i segni del distacco dal corpo centrale degli elementi oramai giunti a maturità e sempre più si affila l’ancora disordinata tumultuante volontà, in altri elementi, di sottrarsi al suo dominio. Le basi di questo Impero furono gettate con l’ascesa al trono della regina Elisabetta. * Durante il secolo che decorre dalla fine della guerra dei cento anni (1453) all’inizio del Regno di Elisa-betta (1558) gli Inglesi avevano compreso la necessità di mutare radicalmente il loro programma politico. Non più esaurirsi nelle logoranti e sterili guerre per conquiste territoriali in Francia, ma lanciarsi alla conquista degli Stretti che dominano i mari (1) delle nuove terre, la scoperta delle quali in breve volgere di anni aveva così smisuratamente allargato i confini del mondo conosciuto. La situazione dell’Inghilterra nei confronti dei tre Stati dominanti di allora, Spagna, Francia ed Olanda, era d’assoluta inferiorità dal punto di vista economico e militare. Esisteva però in essa l’unità politica raggiunta e soprattutto esisteva una generazione di uomini col cuore pronto ad ogni audacia. Dal punto di vista commerciale l’Inghilterra era (1) «The libell of English Policy », di autore incerto, pubblicato nel 1496, con raro acume profetico, predice quella che sarà la politica inglese.