Appendice. 213 Affrontando il problema di Fiume che, per non essere assegnata all’Italia dal patto di Londra, esige particolamente illustrazione, fatta la storia della sua resistenza ad ogni tentativo di riunirla alla Croazia, la relazione prosegue : L’impegno che assumeva l’Italia, quando si unì agli odierni suoi alleati, era, secondo la convenzione militare allora stipulata, limitato dall’obbligo assunto dalla Russia di tenere impegnata contro l’Au-stria-Ungheria una determinata quantità minima di forze « per evitare che l’Austria-Ungheria concentrasse tutto il suo sforzo contro l'Italia qualora la Russia intendesse rivolgersi principalmente contro la Germania ». Le vicende politiche interne della Russia che condussero alla pace separata, ebbero questa duplice conseguenza: che l’Austria-Ungheria, liberata da ogni pressione nuova, potè concentrare tutte le sue forze contro l’Italia, e che la Germania, pure essa liberata dal nemico orientale, potè prestare aH’Austria-Ungheria quel largo contributo che determinò in un momento della guerra un così grave contraccolpo ai danni dell’Italia. Perchè, se all’evento fortuito della scomparsa della Russia dal novero dei belligeranti dell’Intesa ebbero largo risarcimento i nostri alleati dall’intervento delle forze americane, nessun apporto di tal genere, come con elevata parola riconosceva e rammaricava il Presidente Wilson, venne al fronte italiano a rendere men duro lo sforzo dell’esercito nazionale. Dimostrato come Fiume completi la sistemazione difensiva del confine terrestre, il possesso italiano di Fiume completa, si afferma, anche il programma antigermanico della sistemazione adriatica che deve uscire dalla guerra. Soltanto l’Italia, cioè soltanto una grande potenza marittima, può avere i mezzi di attuare questo programma che risponde ad un interesse collettivo delle potenze che hanno insieme combattuto questa guerra. « Trieste e Fiume — avvertiva nel 1915 uno scrittore francese segnando i termini della pace futura — sotto apparenze austriache ed ungheresi sono dei porti soprattutto tedeschi, organi meridionali di una linea di dominazione di cui Amburgo e Brema sono i corrispondenti sul mare del Nord ». Bisogna impedire che, sottratto a questa indiretta dominazione germanica, dell’Adriatico uno degli organi, Trieste, l’altro organo, Fiume, continui questa sua funzione germanica sotto le apparenze jugoslave, magari contro la volontà e gli intendimenti del nuovo Stato slavo impotente ed impreparato ad eliminare le vecchie influenze e a prevenire i nuovi sforzi tedeschi concentrati, spe-