Dopo San Germano. 101 funzioni quasi simili a quelle dei nostri consigli provinciali, con in più la tutela della scuola ed in genere degli interessi culturali della popolazione, potrebbero a Bolzano, a Merano, a Bressanone, a Brunico, a Silandro, soddisfare interamente, non le velleità dei pangermanismo separatista, bensì le esigenze legittime di un naturale sviluppo deila lingua e del costume dei nuovi cittadini tedeschi dello Stato italiano. Ora passerò a dire qualche cosa delle dichiarazioni dell'onorevole Sforza intorno al conflitto russo-polacco, sul quale egli ha detto cose indubbiamente oneste e giuste. È giusto che l'Italia non voglia partecipare alla politica di blocco degli alleati nei riguardi delia Russia Sia lecito ricordare che in epoca non sospetta chi ha ora l’onore di parlarvi, affermò da questi banchi cl»e l'Italia doveva superare ogni pregiudiziale di ordine politico e snc'aie per riconoscere il governo dei So-viety e che il fingere di ignorarlo era sciocco e inutile accorgimento, il quale si risolveva in definitiva a vantaggio della stessa propaganda bolscevica. Quindi sta bene per le dichiarazioni dell'onorevole Sforza intorno ai rapporti con la Russia, e sta bene per l’augurio che egli ha fatto del mantenimento dell ’ indi -pendenza polacca. Ma il conflitto russo-polacco non è che l'episodio attuale di un dramma infinitamente più vasto che investe tutto lo svolgimento della storia europea, forse mondiale. Noi assistiamo aH’urto della civiltà occidentale, fissata in forme politiche, economiche e sociali le quali sono soggette a una mutazione gradualmente evolutiva, con il perpetuo dinamismo storico dell’Oriente che al-