26 Il trattato di Rapallo. Comunque, il Governo italiano aveva creduto di non potere accettare le proposte degli alleati contenute nel memorandum che fu presentato il 9 dicembre scorso all'onorevole Scialoja e che — mi sia permesso di dirlo — l’onorevole Scialoja ebbe il torto di ricevere. Il Governo italiano preferì di trattare direttamente con i Jugoslavi, sperando di ottenere così un miglior risultato. Questo cambiamento di metodo fu grandemente lodato da una parte, senza dubbio autorevole e influente, della stampa italiana. Fu esaltato come un orientamento nuovo della nostra politica estera, e si disse che questa aveva trovato oramai la sua via maestra, quella che avrebbe potuto finalmente condurla a una mèta felice, dopo tanti insuccessi e tante mortificazioni. Eppure chi poteva seriamente pensare che, se erano state ritenute inaccettabili le proposte degli alleati contenute nel memorandum del 9 dicembre, trattando diretta-mente coi Jugoslavi si {»tessero ottenere delle condizioni migliori ? Era ammissibile che i Jugoslavi, nelle trattative dirette, si contentassero di qualche cosa di meno a proprio favore di quanto era impegnativamente assicurato loro nel memorandum del 9 dicembre ? Tanto è vero, che il contenuto del compromesso, formulato nel comunicato « Stefani » del 23 gennaio, rappresenta un ulteriore peggioramento delle proposte del memorandum. Infatti quelle proposte prevedevano la costituzione dello Stato-cuscinetto, che includeva la parte orientale della Venezia Giulia. Ora, nel compromesso, quasi tutto il territorio che nel memorandum era incluso nello