54 DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. r laguna super le velme che starano discoperte. E così in pochi anni si darebbe bon fondo a essa laguna, e con poca spesa del publico. A questa cosa (ancor che superchio sia il responder) dimando, quanti giorni lavorarano essi 5000 contadini, sconputade le feste e li giorni delli cativi tempi, et quante hore lavorarano il giorno, sconputade le notti e l’hore delle crescente delle acque : certo che non lavorarano per giorni vinti integri, a hore 12 al giorno, e Dio sa se poi potriano per li estremi fredi lavorar, perchè convenirano star nell’acqua. Et che spesa portaria con si questo lavoro ? Grandissima certo, la qual seria burchielle, ponti, cariole, remi, forcole, fune, e soprastanti assai, chi volesse che lavorasseno : perochè gli villani, quando lavorano a giornata e con pagamento, cento homeni non fano lavoro per dieci, chi non li sta cum li sproni al fianco ; pensassi mo quel che fariano senza pagamento. E perchè gli contadini non sanno vogar, el bisognarebe pagar chi vogasse le burchielle. E mille altri inconvenienti nasceriano, che faria più presto questa essere una confusione che rimedio, non ostante che’l poteria intravenir mille inconvenienti nel far delli lavori, perchè non li seria altri rimedij, rispetto a le grandezze delle velme, che far super quelle de li monti di terreno, con le seche, e con le acque grande portarli via : in questo intervallo poteria cascar una fortuna, la qual conduria tutto il terren mosso in li canalli et atterrar quelli, e cosi se haveria guadagnato per il contrario. Chi volesse ancora circondar le velme cum ar-zeri, seria puoi forzo far per quelli di molti canali, per comodità delle burchielle da andar a tuor il terreno : ecco poi spesa grandissima cum lo istesso periculo di atterrar gli canali maestri. E però concludendo questa parte, dico che, ritardandossi alla provisione, in tal termine questa laguna si redurà, che chi vorà provederli poi, non si potrà, e volendo poi far le provisioni infrascritte, tanto le velme serano cresciute, tanto il ca-nedo avanti venuto, che l’acqua salsa, reduta in poca quantità, non potrà poi adoperar la forza sua : per il che, disperati di provisione, serà forzo di lassar andar le cose corno si potrà. Capo XLVI. — Comincia il modo di salvar la laguna e prima cerca le fiumare corno le se debbeno mandar in mar. Fin hora la fatica mia altro non è stata, se non un rinovar le piaghe passate, e dir cose a la sapienza di questi Illustrissimi Senatori notissime e di contrastar con altrui. Pur spero che non serà statto senza neccessità, nè serà senza fruto il mio raggionare. E perchè delle cose passate non è consiglio, acciochè la fatica mia non sia stata vanamente spesa (il che facilmente serebbe, se io non aricordassi le provisioni, le quai a me par che esser debano più che neccessarie alla salute e perpetuità di questa città), ve-nirò a li remedij utillissimi et infalibili, li quali serano gli infrascritti. Non si poi negar che il venir degli fiumi in questa laguna non sia stato grandissima causa della atter-ration di quella : e però, corno inimici suoi, conviensi scaciarli fora di essa laguna. Li qualli fiumi son questi : l’Adice, Bachion, Brenta, Musone, Dese, Zero, e Siile : nè bisogna de quelli lassarne parte alcuna di dentro, perchè, da qui indrieto, tanto danno farà una quarta parte de quelli in uno anno, quanto han fato pel passato tutti insieme in dieci. E la raggione è promptissima, che, seben venivano in la laguna torbedi, quella, per la sua grandezza, receveva tanta acqua salsa, che la tolea la fortezza alla dolce, et in tempo delle zosane là conducea fuori per li porti una gran parte della catività loro: et hora, chi lassa venir la laguna più piciola, l’acqua dolce, superata la salsa, li torrà ogni suo forzo. Adunque conviensi scaciarli tutti fora di essa laguna in questo modo.