306 Il trattato di Rapallo. di optare per un’altra cittadinanza, deve entro dodici mesi trasportare il suo domicilio nello Stato in favore del quale ha optato. II trattato di Rapallo esenta i dalmati italiani che eventualmente optassero a favore dell’Italia dall’obbligo di trasferire il loro domi-cilio fuori del territorio del Regno serbo-croato-sloveno, e conserva loro il libero uso della propria lingua, ed il libero esercizio della propria religione, con tutte le facoltà inerenti a queste libertà sì come spetterà agli italiani dalmati che non avranno optato. Onorevoli colleghi ! Le vicende storiche che prepararono e perfezionarono la gloriosa opera del risorgimento e della costituzione della patria ci insegnano che alla grande impresa contribuirono e concorsero gesti audaci di uomini d’azione contemperatì da prudenti cautele di uomini di Stato ; generose impazienze frenate da avveduti temporeggiamenti ; energie e forze che parvero e furono spesso opposte e contrastanti, ma che in ultimo si ricomposero in una felice armonia obbedendo all’imperioso comando della disciplina nazionale. A questa disciplina nazionale fa ora appello il paese tutto, come da manifesti segni si palesa, e della sua voce è inteprete la maggioranza della vostra Commissione chiedendo alla Camera che voglia sanzionare col suo voto il trattato, e invocando che gli italiani tutti l’accolgano con serena fiducia, come promessa e come auspicio, che chiuso per l’Italia con quest’atto il ciclo della guerra, si apra l’era di una pace feconda e duratura. De Nava, relatore. 4. DaWIdea Nazionale del 16 dicembre 1920: Abbiamo sotto gli occhi un documento di estrema importanza e di indubitabile autenticità, che non pubblichiamo nè pubblicheremo, perchè la coscienza delle nostre responsabilità non ci abbandona mai, ma dal quale desumiamo alcuni punti di fatto che precisano con nuova angosciosa evidenza, i misfatti e le colpe dei negoziatori di Rapallo, specialmente di Sforza e di Salata. Risulta anzi tutto da questo documento che. contrariamente alle preventive assicurazioni del Governo, non fu prospettata alla delegazione jugoslava la richiesta preliminare della frontiera giulia e della contiguità territoriale con Fiume, lasciando impregiudicata ogni e qualsiasi ulteriore discussione circa l’assetto del medio e del basso Adriatico. Le domande dell'halia furono esposte globalmente, con la rinuncia gratuita alla Dalmazia, eccettuate Zara. Lista e Lagosta.