Appendice. 307 Risulta inoltre dal documento che anche Lissa fu ceduta, senza troppi contrasti, ai jugoslavi, per dimostrare che non si avevano intenzioni offensive contro Sebenico: testuale mostruosità di cui un Sechi può forse rendersi avallante, ma delia quale fa giustizia il semplice buon senso di chiunque voglia dare un’occhiata a una carta geografica. Risulta dal documento che, successivamente, quando ci si accorse che Zara ristretta alle sue mura non poteva vivere, per riottenere qualche cosa intorno alla città, ossia un breve retroterra sufficiente a dare respiro alla città stessa e le isole prospicienti a questa, si compromise la questione di Porto Baross, offrendo di cedere Porto Baross per riavere in cambio quel breve retroterra e quelle isole. Risulta pure dal documento che fu scritta dal ministro Sforza una lettera impegnativa in questo senso al ministro jugoslavo degli affari esteri: su tale impegno, che infirma — quale che sia stato l'esito dei negoziati per Zara — il principio dell'inderogabile pertinenza di Porto Baross a Fiume, si fondarono le note dichiarazioni di Trumbich al Novo Doba, affermanti che Porto Baross era stato, viceversa, riconosciuto alla Jugoslavia. Risulta dal documento che la mattina del 12 novembre, ristretta la domanda dell'Italia per Zara alla sola isoletta foranea di Ugliano, la delegazione jugoslava rifiutò anche questa, perchè sapeva che Gio-litti aveva detto di voler concludere ad ogni modo raccordo entro quella stessa giornata. Così il porto di Fiume fu mutilato e Zara fu delittuosamente soffocata. Risulta dal documento che ci fu un intesa segreta per il definitivo riconoscimento del possesso del Montenegro alla Jugoslavia, con la promessa, per parte dell'Italia, dello scioglimento della legione mon-tenegrina di Gaeta : e risulta pure che il conte Sforza era perfettamente al corrente, durante le trattative stesse, dell'eccezionale importanza che la delegazione jugoslava attribuiva al fatto di mettere fuori di discussione una volta per sempre la questione del Montenegro, sopra tutto come avviamento a una soluzione jugoslava del problema albanese. Ciò nonostante il Montenegro fu regalato. Risulta dal documento che il conte Sforza, durante le trattative, sapeva molte cose, le quali avrebbero potuto e dovuto indirizzare altrimenti la condotta delle trattative medesime. Egli sapeva infatti : I) che la delegazione jugoslava non nutriva alcuna illusione sulla concreta fusibilità dello Stato S. H. S. di resistere o reagire, comunque, a qualsiasi maggiore richiesta dell’Italia ; e a malgrado di ciò, il conte Sforza nulla chiese di più, anzi cedette sul già chiesto ;