Il compromesso Nidi. 29 dichiarò in seno al consesso internazionale, e quindi a mezzo del comunicato « Stefani » del 23 gennaio, che, in caso di risposta negativa, tutte le concessioni precedentemente fatte sarebbero state ritenute nulle, e senz’altro il patto di Londra sarebbe stato applicato. Almeno così si otteneva di rompere questo umiliante sistema di sfruttare indefinitamente la nostTa buona fede e la nostra buona volontà, senza lasciarci pervenire al risultato, cui si mirava, di creare finalmente una condizione di pace e di riconciliazione nell’Adriatico. 11 comunicato del 23 gennaio parla chiaro, e dice : « L’ onorevole Nitti dichiarava formalmente alla Conferenza che, animato da vivo e sincero spirito di conciliazione, aveva toccato con le sue richieste l’estremo limite delle concessioni al di là delle quali non gli era più possibile di andare. « 11 presidente del Consiglio dichiarava ugualmente che, nel caso in cui le trattative in corso non dovessero giungere al risultato desiderato, le concessioni fatte in vsta di raggiungere il compromesso dovevano considerarsi come nulle e non avvenute, e che il trattato di Londra del 1915 in questo caso doveva avere piena esecuzione. « II giorno 21 la Delegazione jugoslava fece pervenire la sua risposta die fu comunicata all'onorevole Nitti. Il presidente del Consiglio la considerò come non soddisfacente e giudicò non essere opportuna e possibile una nuova discussione. a I Capi dei Governi alleati, che si adoperano