78 II trattato di Rapallo. avessimo potuto trarre dal possesso diretto del territorio attribuitoci già in Asia Minore, non sarebbe mai stato sufficiente a compensare l’enorme danno politico che ci sarebbe stato procurato dal perfezionamento dell’accordo italo-greco. Oggi dunque, decaduto il detto accordo, è possibile, onorevoli colleghi, ricominciare una sana politica verso l’Albania, ritornare cioè al proclami di Argi-rocastro intendendolo e cercando di applicarlo con uno spirito di perfetta lealtà e di onesta energia. Noi tutti auguriamo il più grande successo alla delicata missione, della quale è stato investito il barone Aliotti, diplomatico del quale tutti coloro, che hanno la ventura di conoscerlo, vantano la preparazione e la intelligenza. Peraltro ci sentiamo in obbligo di osservare, dopo quanto è avvenuto di recente, a proposito dell’Albania, in questa Camera e fuori di qui, che le circostanze, le quali hanno accompagnato questo ritorno dell’ Italia alla buona linea della sua politica albanese, possono farlo apparire, almeno in parte, come l’effetto di una duplice imposizione, esterna ed interna. Ciò non è; ma non deve neppure per un momento sembrare. 11 Governo deve considerare che la pacificazione dell’Albania sarà tanto più efficacemente e sollecitamente conseguita, se l’azione e la parola del Governo stesso non lasceranno ad alcuno il dubbio che l'Italia sia venuta meno alle ragioni essenziali del suo prestigio e della sua autorità. Si è discusso a lungo in questa Camera intomo alla questione particolare di Valona. Permettetemi di dire