242 Il trattato di Rapallo. di Albona, ad onta del considerevole numero supplementare di jugoslavi annessi così all’Italia. Vi è di più. Per riconoscere le garanzie strategiche dell’Italia, il Presidente Wilson d’accordo col Governo italiano ha approvata la creazione di uno stato cuscinetto tra il territorio italiano d’Istria ed il Regno Serbo-Croato-Sloveno; Stato nel quale circa 200.000 jugoslavi da una parte e dall’altra meno di 40.000 italiani sarebbero posti sotto l’autorità della Società delle Nazioni. Desideroso di evitare ogni minaccia strategica immaginabile che l’Italia potesse temere da parte dello Stato Serbo-Croato-Sloveno, il Presidente Wilson ha accettato, ed il Governo britannico e francese sono felici di associarsi a questa accettazione, la demilitarizzazione permanente della regione detta di Assling. I tre rappresentanti sarebbero felici di apprendere dal Governo italiano se qualche leggera modificazione della zona demilitarizzata tra il fiume Arsa e il Capo Promontore sia giudicata necessaria per assicurare la sicurezza delle opere di difesa situate in territorio italiano. 2. - Vi è completo accordo sulla creazione, nell’interesse dell’Italia, dello stato cuscinetto che sarà conosciuto sotto il nome di Stato libero di Fiume, posto sotto l'autorità della Società delle Nazioni. Considerazioni di ordine etnico esigerebbero che si desse a questo Stato, che conta 200.000 jugoslavi, l’occasione di decidere con plebiscito della propria sorte. Per riguardo alla obiezione sollevata dall’Italia che l’incorporazione di questa regione nello Stato Serbo-Croato-Sloveno per un atto libero dei suoi abitanti, potrebbe costituire una effettiva minaccia, si accetta ora che la cura di regolare l’avvenire dello Stato libero sia lasciata alla Società delle Nazioni, che, conformemente alle domande italiane, non mancherà di serbare alla Città di Fiume tutta l’autonomia di cui essa godeva sotto la dominazione austro-ungarica. 3. - I rappresentanti dell’America, della Francia, della Gran Bretagna sono lieti di far notare quanto essi abbiano apprezzata la saggezza e la moderazione che hanno caratterizzato l’atteggiamento del Governo italiano nella difficile questione della Dalmazia. Essi stimano che esso Governo abbia avuto una chiara percezione dei superiori interessi dell’Italia rinunciando ufficialmente a rivendicazioni territoriali la realizzazione delle quali avrebbe avuto per conseguenza i permanenti dissidi con gli abitanti dello Stato Serbo-Croato-Sloveno ed avrebbe reso impossibile ogni amichevole relazione con essi. Tuttavia per salvaguardare tutti gli interessi italiani di razza e di sentimento, è stato convenuto che la città di Zara facc:a parte della unione