Appendice. 253 La questione di Fiume ebbe altra origine ; noi non chiediamo Fiume: Fiume volle venire a noi. E noi allora in (orza dei principii di nazionalità e di italianità ci facemmo tutori della richiesta di Fiume, e tale posizione abbiamo sempre mantenuto. Perchè gli avvenimenti erano andati al di là delle previsioni del patto di Londra e perchè Fiume in seguito alla caduta della corona di Santo Stefano, era diventata padrona dei suoi destini. Siccome era rimasta sempre corpus separatum ed autonomo, avea diritto di determinare la propria sorte. Nessuna contraddizione quindi e nessun tentativo di porre gli alleati in contraddizione con loro stessi. Questa è la condizione giuridica della questione. Ma ho già detto che nella condizione giuridica non si esaurisce la questione politica e può avere degli altri aspetti. Durante la guerra le cose si mutarono in modo da dar luogo a considerazioni tali da costringere l’Italia a non esigere totalmente ciò che le era stato promesso, ma questo deve dipendere dalla libera decisione dell’Italia, e dalla considerazione di altri fini di utilità più generali che possono oggi modificare la linea di condotta italiana. Ri-nuncie non sono mai state fatte. Sotto un certo aspetto, durante le lunghe trattative, in considerazione della situazione generale delle cose, si è fatto anche da parte dell’Italia da tempo qualche proposta di transazione, ma non vi è stata rinuncia alle proprie pretese e non vi può essere, finché non sia stata stipulata la convenzione definitiva. Però è avvenuto troppe volte che in queste trattative si è preso quasi atto a carico nostro della parte in cui l’Italia diminuiva la sua pretesa senza concedere ciò che si chiedeva in cambio. Per quanto noi siamo disposti a trattative dirette coi jugoslavi, queste trattative non si possono fare che ad una condizione : quella cioè che il governo della Jugoslavia sia esso stesso in piena libertà di trattare, ossia non sia garantito da altre potenze di un minimo delle sue pretese ; perchè allora è evidente che non cederebbe di un sol punto dalle pretese solidamente garantite e anzi vorrebbe qualche cosa di più. Alla domanda sulla posizione che il governo italiano prenderà alla Conferenza di Parigi e su quello che chiederà, una nostra risposta data oggi escluderebbe ogni possibilità di trattative. Posso esporre come feci alla Camera i fini che la rappresentanza italiana alla Conferenza si propone. Garanzia della italianità di Fiume, tutela italiana della Dalmazia e sicurezza dell’Adriatico. In questi fini vi è la parte di natura profondamente sentimentale, giuridica, e vi è l’altra di