212 Il trattato di Rapallo. nali della Dalmazia, di duecentocinquantamila slavi e quindicimila italiani, cercano completare con la frode l’opera della più feroce sopraffazione che la storia della politica europea ricordi nell’ultimo secolo. Il documento sottopone tali cifre a rigorosa critica e fa una analisi dell’elemento slavo che trova sostegno nelle statistiche scolastiche, nei risultati elettorali, nelle varie manifestazioni della vita sociale. Si distinguono tra i sedicenti slavi per opportunismo politco quelli che parlano esclusivamente l’italiano, il grande numero di essi che lo conoscono e parlano correntemente, a prescindere dal fatto che i cosidetti morlacchi di origine illirica-romana con affinità albanese, son gente ben distinta dal tipo slavo. La relazione osserva che la violenza governativa austriaca può aver sottratto agli italiani la rappresentanza parlamentare che nel 1869 era composta di sette deputati italiani e due slavi, e la maggioranza nella Dieta provinciale che nelle prime elezioni del 1861 contava trenta deputati italiani e tredici slavi, ma non potè nè intaccare l’italianità di Zara trionfante nel suo Comune tutto italiano, nè impedire che ad esempio la Camera di Commercio dei distretti di Zara e Se-benico fosse italiana e la Curia dei maggiori censiti per gli stessi distretti inviasse senza competizione alla Dieta ancor sempre deputati italiani, nè distruggere a Spalato le testimonianze più schiette della latinità e le vibrazioni del patriottismo italiano. E anche se non la soccorresse il diritto storico, e la realtà nazionale non fosse come è diversa da quella che le frodi governative a beneficio degli slavi hanno costruito, l’Italia non potrebbe, per la sicurezza del proprio avvenire, rinunziare ad una parte di possesso in Dalmazia. E dopo aver esaminata la situazione reciproca delle due coste orientale e occidentale, ed avere esposti i termini di quello che è il problema strategico dell’Adriatico, il documento conclude: Dalla Dalmazia viene una minaccia per l’Italia se tutta in mano di un altro Stato ; quel tanto di possesso dalmatico, a cui sono circoscritte le aspirazioni italiane, non minaccia nessuno. Tratti dalla guerra attuale esempi a conforto della tesi il documento soggiunge : In corrispondenza ai principii esposti l’Italia deve richiedere che siano neutralizzati senza limiti di spazio e di tempo tutti i tratti di costa e tutte le isole che in Adriatico saranno assegnati ad altri, anche di quei tratti dei quali la convenzione di Londra non prevede la neutralizzazione con divieto assoluto di ogni armamento di terra e di mare e con l’obbligo della immediata inutilizzazione degli armamenti e di ogni altra opera militare esistente.