80 Il trattato di Rapallo. un solo Stato, cioè della Grecia, oltre die costituire, dal punto di vista della pertinenza nazionale, un’attribuzione indebita, avrebbero rappresentato allora, e rappresenterebbero domani, un incalcolabile pericolo per la sicurezza del nostro territorio, formando una base navale così formidabile da non trovare forse l’eguale nell’intero Mediterraneo; e da rendere poi assoluta-mente illusorio e inutile per noi il possesso di Valona. So che intomo a questa questione delle garanzie strategiche si ostenta da molti un grande scetticismo. Lo stesso onorevole Ciccotti, mi perdoni se sono costretto a citarlo ancora una volta, nel suo discorso dell’altro giorno, diceva : « 1 nostri generali, i nostri ammiragli in Adriatico ed in terra ferma hanno l'abitudine di trovare inutile ciò che ha l’Italia, e di trovare sempre necessario dò che l'Italia non può prendere », Indubbiamente l’opinione era espressa in maniera caustica ed arguta, ma, me lo permetta l’onorevole Cic-cotti. non originale, perchè la stessa cosa, con parole quasi identiche, rammento di averla udita il 7 maggio dalla bocca dell’onorevole Nitri. Invero un problema così grave deve essere esaminato con spirito obiettivo, fuori di qualsiasi preconcetto di dottrina o di partito. Onorevoli colleghi, consideriamo quale sarebbe la situazione territoriale dellTtalia se essa si piegasse a tutte le rinunzie che le si vorrebbero impone. Noi non possiamo dimenticare mai, in nessun momento della nostra attività politica, una verità che è stata mille volte affermata, sia pure per i loro intenti polemici, anche dai colleghi socialisti, cioè non bisogna dimenti-