Appendice. 291 rinunzia quella che comunque riconoscesse ai Serbi e per essi al Governo di Belgrado il diritto di essersi sostituiti automaticamente al-YArmée d’Orient. Non ci risulta infatti, per la conoscenza che si ha delle deliberazioni della Conferenza, che sia stata ammessa questa sostituzione nel territorio di Spalato, in modo da considerarla un tacito riconoscimento del potere del Governo di Belgrado. A Spalato il Governo locale, che è di fatto una emanazione di quello di Belgrado, dovrebbe essere sottoposto al Consiglio Supremo, del quale dovrebbe ancora essere considerato rappresentante l’ammiraglio americano, le cui navi sono l’ultima traccia della decaduta politica vilsoniana di intervento in Europa. Ma la flagrante contraddizione fra la politica generale di disinteresse imposta dal Senato di Washington (chiarita particolarmente dopo l’incidente di Traù) e la presenza delle navi americane a Spalato è stata risoluta dall'Ammiraglio con una azione la quale, incerta nella determinazione dei motivi, si realizza da tempo praticamente in una difesa partigiana della sopraffazione jugoslava. Infatti 1’ ammiraglio mostra di considerare ora la sua presenza non in rapporto ad un compito derivante da una rappresentanza del Consiglio Supremo, ma alla semplice custodia delle navi austriache. Naturalmente l’ammiraglio Andrews presenta questa riduzione di funzioni, solo quando si tratti di non assumere le responsabilità che, come controllo del Governo locale, gli potessero spettare dopo avvenimenti gravissimi, quale 1’ uccisione del comandante Gulli. Poiché quando si tratta di sollevare difficoltà a proposte ed azioni di pura difesa italiana, e di frapporre impedimenti, allora l’ammiraglio americano parteggia per l’elemento jugoslavo. Così è avvenuto in realtà che l’Italia, potenza del Consiglio Supremo, sia messa in condizioni di inferiorità da un semplice Governo locale irresponsabile, garantito dalla non sempre consapevole partigianeria dell’ammiraglio Andrews, il quale non avverte quanto sia in contraddizione aperta del suo compito ed anche della sua dignità, confessare, attraverso gli ammonimenti di non scendere a terra, di non sapere ottenere da un Governo locale l’impegno di far rispettare le vite degli ufficiali e dei marinai di una Potenza alleata. Ci sembra però necessario richiamare l’attenzione dell’E. V. sui fatti esposti per considerare se, sia in confronto dell'Ammiraglio americano, sia in confronto del Governo serbo e del Governo locale, non appaia opportuno chiarire il nostro diritto, il cui esercizio a Spalato è una doverosa difesa di italiani sofferenti violenze e sopraffa-