32 DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. e passava per una villa ditta Legnaro, nella qual si vegono ancora le vestigie de esso fiume, e, gionta a l’alveo, per il quale al presente descende il Bachion, per quello de-scendea per li lochi di Bovolenta, Pontelongo e Corizuola, fino alla villa detta Brenta di Calcinara, la qual ancora tiene il nome di esso fiume, e poi scoreva per quel canal quasi amonito, ancor ditto il Brentone, che passa per la Villa di Cuie. E cosi seguitava verso la Tor delle Bebe, là dove non era laguna, perchè essa Brenta havea con-zonto il terren fermo cum il lido : nel qual loco esso fiume si dividea in doi parte e in doi canali, per 1’ uno di quali usciva in mare, per il porto di Fossone, per un loco ditto la Bebeta, e per l’altro usciva al mare, per il porto di Brondolo, alhora ditto Bren-tolo, per la Brenta la qual facea esso porto, apresso de il qual porto egl’ è una valle ancor ditta la Brenta. E la verità di questo si ha per instrumenti autentici e vechissimi, e per la cronicha del monasterio di S. Tirnita e S. Michael di Brondolo, loco delli Frati di S. Spirito. E corno è ditto, in quel tempo la terra ferma giongea in esso loco fino al lido, et era separata da quello solamente per la fossa Clodia, ditta al presente il canal di Lombardia e dagli Chioggioti fossa granda ; la qual fece far Clodio imperatore de’ Romani, da poi tornato vittorioso de la Britania, per andar cum una gran nave in Adria. Ben havea altri rami essa Brenta, per li quali descendea in la laguna, come in quella di Chioggia, Nasaruol, Loreo, e la Fossa Bona ; et al porto di Malamoco il Siocho, il qual usciva della Brenta al loco di Castel Caro ; et per un altro ramo venea dal Ponte di Brenta a Oriaco in la laguna di Venetia ; ma non erano della largezza, e grandezza di quello che era il fiume maestro, il qual descendea a Brondolo. Esso Signor di Padoa (per quello che egli il facesse noi so, ma mi penso certamente che egli il facesse per danegiar la Città di Venetia, sapendo certo, che quel fiume l’haveria atterrata, sì corno havea fatto a Brondolo) tolse la Brenta de il suo alveo maestro, se-randolo al ponte di Brenta, e, slargando il canaleto antico fino a Oriaco, in quello pose la Brenta tutta, la qual poi per necessità convenea uscir nel mare, per il porto di S. Nicolò, passando prima per Venetia. Et in l’alveo maestro della Brenta, il qual restò vuoto, pose il fiume Bachion, che andava a quei tempi per Longara et Este a la volta di Vi-gizuol et al basso finiva nel Foresto, el qual è tra il fiume Adice e quel ramo che era della Brenta; e cosi esso Bachion fece andar verso la villa di Brenta. E per far il simelle della laguna di Chioggia, fece cavar un alveo novo, cominciando alla ditta villa fino in la laguna di Chioggia, poco di sotto di Conche. Fatta questa operatione tanto cattiva, la Brenta cominciò ad atterrar questa laguna : per il che questo lllustriss.0 Dominio, volendosi vendicar, mandò una armata suso per lo Adice fino al loco de l’Al-bare, sopra il Veronese: et essendo lo Adice grosso, fo tagliata la riva da la banda de il Paduano, per il che 1’ acqua dell’Adice, entrata per essi tagli, fece una rotta grandissima, et affondò tutta quella parte de il Paduano, fino alle acque salse, che furon ville più di 150, et a questo modo si causorno li laghi di Vigizuol, quelli di Angui-lara et il Foresto, lochi, li quai erano bassissimi e già recitaculo di acque salse de il mare. Le quali da li indrieto furon dolci, et essi lochi mai più se hano potuti asciugar da le acque, ma sono restati grandissimi laghi. Ben è il vero che di poi cum il tempo sono stati divisi 1’ uno da 1’ altro retragendosi gli terreni alti. Li potenti di questa città, et ella istessa, han causato questo medesimo malie, facendo mover la Brenta mo di qua, mo di là, corno si dirà ragionando degli inzegneri, et li clarissimi Governatori nel fare il canal delle Bebe, ruinando la laguna di Chioggia : et a questo modo quella se ne è quasi andata.