260 Il trattato di Rapallo. La questione della nazionalità della Dalmazia ha dato luogo a lunghe discussioni. A questo proposito sembra opportuno di rammentare in via generale che non sarebbe conforme ai principii scientifici di considerare una nazionalità unicamente dal punto di vista della lingua. La popolazione della Dalmazia è formata in gran parte di Illiro-Dalmati i quali pur non essendo di razza slava costituiscono il nucleo principale della popolazione indigena e parlano tuttavia Io slavo. È precisamente ciò che spiega la facilità che chiaramente dimostra questa parte della popolazione della Dalmazia a fondersi e a mantenere relazioni di simpatia con gli Italiani. La questione delle Isole della Dalmazia è connessa alla questione della sicurezza strategica dell’Adriatico. Il punto di partenza di ogni soluzione deve consistere nel fatto della diversità essenziale che esiste, dall’aspetto militare, fra la costa orientale e la costa occidentale dell’Adriatico. La prima è abbondantemente provvista di basi navali d’ogni genere. La seconda ne è completamente sprovvista. Sotto questo punto di vista deve essere presa in considerazione 1’ attribuzione delle Isole. Il memorandum del 9 dicembre sembra ascrivere all’Italia la volontà di dominio assoluto dell’Adriatico. Tale intenzione è ben lontana dal pensiero del Regio Governo. Le richieste dell’Italia sono ispirate unicamente a considerazioni di legittima difesa. La soluzione che gli alleati e associato hanno presentato alla Delegazione italiana implicherebbe un miglioramento della situazione da Pola a Venezia, ma nell’Adriatico centrale e meridionale la situazione resterebbe altrettanto svantaggiosa quanto prima della guerra ; poiché il possesso di Vallona pure essendo un buon punto di appoggio per la sorveglianza dell’entrata dell’Adriatico non potrà mai concorrere alla difesa della costa italiana. Il controllo dell’Adriatico apparterrà effettivamente allo Stato che sarà in possesso di Cattaro e Sebenico. Da studi fatti da esperti risulta che una flotta nemica potrebbe uscire da Sebenico, bombardare a suo piacere una città della opposta costa italiana e rientrare poscia alla sua base prima che la flotta italiana trovandosi a Venezia o a Pola abbia avuto il tempo di intervenire ; questo anche nel caso (molto difficile) che detta flotta sia stata avvertita al momento stesso della partenza della flotta nemica. In via generale è utile osservare che le isole dell’Adriatico debbono essere considerate sotto il punto di vista della loro connessione con la costa agli effetti militari.