Alla vigilia della tragedia di biume. 177 territoriale fra due entità statali confinanti. Ma dall’esito di tale contestazione dipendono la fisonomía nazionale e lo sviluppo commerciale di Fiume. Se mai, in ^dannata ipotesi, Porto Baross dovesse essere attribuito alla Jugoslavia, Fiume italiana sarebbe nazionalmente ed economicamente perduta. Tutti sanno o dovrebbero sapere invero che Porto Baross è elemento integrante del porto di Fiume, e che le sue banchine già oggi, prima ancora che abbiano inizio i lavori progettati sotto il dominio ungherese, si stendono fin dinnanzi alla piazza Dante che è il centro della vita di Fiume. Tutti dovrebbero sapere che esso include, per così dire, il porto principale, vero e proprio di Fiume, perchè è foraneo rispetto ad esso. Tutti dovrebbero sapere che Porto Baross, nelle mani della Jugoslavia, insieme con Sussak, ove, secondo i disegni jugoslavi, dovrà costruirsi il grande scalo merci della ferrovia di Zagabria e di Budapest, significa la paralisi commerciale di Fiume italiana, e significa, soprattutto, la possibilità di fare di Fiume una città intemazionale, invalidando tristemente quello che è stato il fine di tante lotte, la ragione di tante sofferenze fervidamente sopportate da quei nostri mirabili e sventurati fratelli. La condizione che si è fatta loro, durante più che due anni di dubbiezze, di contrasti e di persecuzione, il timore che oggi ancora li tormenta, di vedere frustrati dalla mala volontà degli uomini tanti sacrifici patiti per fedeltà alla madre comune, spiegano il particolare stato d’animo in cui la città si trova. L, Federzoni — 12