8 Il trattato di Rapallo. Io non ho messo in circolazione nulla. Se si fa verso gli indigeni delle colonie una politica repressiva, si grida contro i sistemi tirannici ; se si fa una politica amichevole, si parla di false illusioni. Ad ogni modo su questo potrà rispondere il ministro delle colonie, che io non ho nessun dovere di difendere. Dunque, dicevo, è necessario essere molto cauti su questo argomento. E, mi permetta il collega che ha interloquito, è strano che proprio da quei banchi venga una interruzione come la sua, pochi giorni dopo che uno dei più noti socialisti ufficiali manifestava le sue solidali simpatie per i nazionalisti egiziani. Ciò potrebbe soltanto provare che, quando non si tratta dell'Italia, i colleghi di quella parte della Camera possono essere anche filonazionalisti. Comunque, stavolta pareva che i socialisti italiani si fossero resi conto deH'importanza della questione araba. Ora si può obbiettare alle ragioni che ho così rapidamente accennate se tutto questo non tenda a portare l'Italia ad un pericoloso isolamento. Si può domandare se siano state bene considerate le possibili conseguenze di una politica la quale in qualche modo traesse l'Italia fuori del consorzio degli Stati che hanno diviso con lei le ansie e i sacrifizi della guerra, ed hanno insieme con lei palpitato e operato per i fini della comune vittoria. No, non si deve assolutamente pensare che questo possa portare all'isolamento dell'Italia. L'Italia deve partecipare con piena lealtà e con volonteroso spirito di iniziativa all'opera della nuova sistemazione mondiale. Questa per ora no« tende affatto a delinearsi po-