120 * * • Sul progetto napoleonico di dotare Venezia di un grande giardino alla Giudecca, riassumo quanto ha scritto nel suo recente libro Gino Damerini. Nel novembre-dicembre 1808. Napoleone fu per pochi giorni a Venezia, accompagnato dai sovrani di Baviera, dal viceré principe Eugenio, dal re di Napoli, dalla principessa di Lucca ecc. ecc. Fra gli innumerevoli fasti e nefasti compiuti in quei giorni, in mezzo a dimostrazioni, parate. canti popolari, regate, ricevimenti, esaltazioni di poeti e sdilinquimenti di dame, e fra una ruberia e l’altra dalle opere d’arte ai tesori delle nostre chiese, a Napoleone restò il tempo di provvedere ai bisogni « della nostra buona cittì di Venezia », fornendola di giardini e di passeggiate pubbliche. Il progetto che (ritiene il Damerini) Napoleone in parte si fece suggerire, ed in parte concedi personalmente. comprendeva la creazione di un secondo giardino pubblico alla Giudecca. da progettare entro il 1808. Ma mentre i Giardini pub-Glno Damerini bllci ebbero pronta attuazione, e fu opera bella, ma che costò sacrificio di chiese, di conventi, di edifici sacri alla fede, all'arte, alla storia, del progetto del giardino della Giudecca.che senza sacrifizii né rimpianti avrebbe potuto esser un opera altrettanto bella ed utile, non si parlò più. • • • Sul progetto di congiungere Venezia alla Giudecca, a mezzo di un ponte monumentale, ha scritto un esauriente studio Gino Damerini, e fu stampato nel numero di gennaio ( 1930) della Rivista « Le Tre Venezie ». Lo riassumo. Progettista ne era stato Padre Vincenzo Mana Corooelli. il co-