n8 Da questa si passa in un cortile, nel quale vi sono e grotte e fontane, (ormate di sassi marittimi, spugnosi, coloriti vagamente dalla natura e di altre terre e ceneri, condensate nelle (ornaci di Murano, anch'esse spugnose e di variati colori; quasi tutti i sassi sono distribuiti ingegnosamente e con disegno compartiti, parte rilevati in montagnette e parte posti in piano, sparsi poi di conchiglie, di coralli, di figure, e d’altre infinite bellezze. Da queste (ontane e grotte escono acque per diverse parti, essendovi anche molte spine sotterranee, che spruzzano sottilmente all'insù. onde, penetrando per certi foretti, fatti nel pavimento, lastricato di mattoni quadri divisati, per dove si transita, ben spesso quelli che vanno a veder cosi mirabili cose, senza accorgersene, si sentono bagnate le piante e le... brache. Per questo cortile si entra nel giardino, il quale discorre fino sopra la laguna, di riscontro a Malamocco e Chioggia, in esso vi sono piante nobilissime e singolari, con aranci, cecfri, gelsomini e altre piante e fiori pellegrini. In capo ad esso giardino, sopra la laguna, è fabbricata bellissima loggia tutta vagamene dipinta con corridoi, stanzette e altri luoghi comodi e deliziosi. Insomma si può dire che in questa abitazione vi sia la rerra. il Mare, il Monte, il Piano, la Cittì, la Villa, il Bosco, la Selva, il Giardino, e finalmente tutto quello che può rallegrare e ricreare gli animi e le menti ». Gino Damerini consiglia però di non prender proprio alla lettera la prosa secentesca del Martinioni... Interessante', perché testimonianza di un contemporaneo, è quanto scriveva nel 1349 Pietro Aretino a Benedetto Carnaro : « Se la Giu-decca non meritasse d'essere ammirata... per la bellezza dei palazzi, delle chiese, del sito, il giardino che verdeggia intorno alle nobili stanze vostre, la mostrerebbe alle genti meravigliosa ». (Lettere, libro V c. 122). Della vastità e postura degli orti, come pure della postura dei palazzi, ci è preziosa testimonianza la pianta di V enezia di Jacopo de Barberi. • * • Ma torniamo al Battagia. e. con lui. alla Giudecca di un secolo fa. Il nostro autore ci fa sapere che allora gli odi erano 46. tutti ben coltivati, alcuni vastissimi; ed i giardini sette, senza contare i piccoli appezzamenti coltivati a verdure ed a fiori, annessi alle eoe. Orti e giardini, occupavano i tre quarti del suolo dell'isola. Bastavano anche allora a nutrire, quasi in ogni stagione, gran parte della cittì. Il Baltagia ci fa la descrizione del tipo di questi orti. Essi avevano da due a qu stiro stradoni, che conducevano alla laguia. ed erano gli