11)0 pittata cuti odia ci decretò — fidando re sapiente in mano alla religione la forza della giustizia — diligenti esecutori del sovrano mandato — il cav. H'ctu di Starlrenfels Ispettore generale delle carceri austric ette — Aurelio Multi Patriarca di Venezia — il conte di Bistmgev regio luogotenente nelle venete provincie — il cac. Muzani consigliere luogotenenziale — e il conte San fermo Giuseppe ingegnere — compiendo il decoro delia illustre istituzione — vacante la veneta sede patriarcale — A ritorno Gaca vescovo gii di Feltre e Belluno — che nel XXIX di ottobre del MDCCCLVII — armo XI del Pontificato di Pio P. P. IX — il tempio riformato ed abbellito ebbe di nuovo solenne consecrazione — sotto il cui aliare le deposte reliquie dei martiri — furono ottenute dal vicario di Roma — con altre della penitente titolare — dal primo cappellano confr. Pietro Bagoni che scrisse questa memotia ». Recentemente l’Opera Cardinal Ferrari fece anche a Venezia il nobile tentativo di fondare una Caio dello scarcerato, ed ebbe lede alla Ciudecca. in ibi locale pretto il Redentore. Lo scopo era di date alloggio. pane e lavoro a quei ditgratiali che tornando alla liberti tenia metti, «odo fatalmente npreti nel vortice del delitto. Dell'lttituto era anima il geometra Mano Gattaldello. in cooperartene con don Corbella. dell'Opera Card. Fenati. La bella istituitone però per varie caute. soprattutto economiche, non potè continuate: i pochi ricoverati furono inviati a Niguarda. pretto Milano, dove (’Opera ha un grande ttabilunenlo del genere. Sta concetto ricordare che alle carceri della Ciudecca trovò per anni asilo la larnowtky. l'enigmatica confetta, coinvolta in un truce delitto avvenuto a Venezia. La maliarda aveva taputo crearti un ambiente di ino*bota curiosità e quasi di simpatia anche nelle carceri.