DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. dalle continue zosane negli tempi senza fortuna è ricondota nel mare. Che se questo non fosse fin hora, non vi sarebbe palmo di laguna, perchè quella saria stata atterrata verso terraferma dalle fiumare, e dal mare verso fi fitti, là dove non si vede delle mille parti 1’ una della atterratione, che si vede verso terraferma. Hor venirò al muodo, che si deve tenir, corno ei dice, per serar il porto di Mala-mocho e di S. Rasmo. Prima dice che il porto di S. Rasmo si assererà in dieci giorni con spesa de ducati 400 : questo non niego che ’1 si possi far, o sia con 400 opur con mille ; pur è cosa fatibille. Al porto di Malamoco, eh’ ei dice, che, levando da quello l’acqua della Brenta e quella del Musone, esso porto andarà perdendo il fondo, a questo rispondo et dico che per el levar di esse acque da esso porto, quello però non pegiorarà, perchè sono pochissime, essendo retenute di sopra del Dolio con li edificij ; e tanta ne discende, quanta è sufficiente alla navegation di Padoa, che è pochissima, nè quasi mai se sente a esso porto, perchè, uscitta che quella è dalla boca di Siocho, la si perde, e tanto opera, quanto faria 1’ acqua salsa non vi essendo la dolze. E se bene el viene qualche brentana de ’1 Musone, non però quella è tanta, che la possi tenir cavato esso porto, ma la sua acqua salsa è quella, che ’1 tiene profondato. La qual in largezza è più de miglia 8 et in longezza in terraferma dalla boca di Siocho verso ostro è più de miglia 14. Et se ’1 fosse il vero che per il scemar delle acque dolci di fiumara da esso porto quello dovesse far qualche mutatione, 1’ effetto si haveria veduto dal 1488 in qua, quando si fece la Brenta nuova, che in quella si pose la mittà de l’acqua, che descendeva a esso, la seconda da poi levatali il resto, che fu l’anno 1547, che de 24 carati, che descendevano di acqua a esso porto, ne furon levati fi 23, con il far delli hedificij al Dolio, che son anni 10. Nè però si vede che esso porto habbia fatto mutation alcuna. Sì che questa è incerta speranza, perchè non l’acqua dolce( ma la grandezza della laguna tiene il porto profondo. L'è ben il vero che, ponendo qualche fiumara ad uno porto, quella al primo impetto fi dà qualche profondità, ma con il tempo lo guasta et aterra, corno è intravenuto al porto di Chiozza, che, avanti che ’1 li fosse posta la Brenta nuova, era bonissimo porto, nel quale entravano nave grandissime et si conciavano molte di quelle al loco di Caroman, che era il suo squero, corno al presente è a Poeia : et io ne ho vedute conzar molte dal 1495 in qua. Ma da poi che li fu posta la Brenta, quello sempre è andato pegiorando, di modo che li navilij de più portata che 400 stara non poleno entrare in quello. Al primo impetto della Brenta parse bene che ’1 facesse un poco di più fondo, ma da poi è successo 1 contrario : et chi lasciava la Brenta tutta al porto di Malamoco, li saria intravenuto fin hora il medemo ; e la raggion è questa, che tutte le fiumare, le quai cadeno in laguna, non sempre quelle escono fuori nel mare per li porti con il suo corso, ma solamente con zosana. Quando 1’ acqua del mare comincia ad alciarsi, la se incontra con l’acqua della fiumara e la intertiene, fino che la supera l’altezza di quella. Et questo intertenimento è hora fuori del porto, hora di dentro, nel qual tempo 1’ acqua della fiumara intertenuta depone nel fondo la sua torbidezza, e da questa causa nascono li scani dentro et fuori delli porti de fiumara e sempre vano crescendo. E pegio che per la deposition, che fano le fiumare in tempo de crescenti del mare, la laguna si atterra e si sminuisse, et il fondamento si verifica, che piciola laguna fa piciol porto, corno la granda lo fa grando. E se il porto di Mallamocho non havesse tanta laguna così espedita senza impedimenti et che ’1 li fosse stata lasciata la Brenta tutta, fin hora si haveria fatto innavigabile, ma con rovina della laguna. Il porto di Chiozza ha veramente la sua mittà della laguna impedita da tante vigne, che sono per