188 Nel 1648 le suore Canossiane aprirono nell'istituto una scuola popolare gratuita per fanciulle povere, mentre, in altra parte del fabbricato, il Priore dava istruzione a poveri fanciulli. La istituzione estese la sua azione nel campo della beneficenza e della istruzione popolare, fino alla costituzione del 1906, che fissando un nuovo statuto organico, cosi ne precisava gli scopi : a) erogare metà delle rendite annuali agli orfanotrofi; l>) provvedere al ricovero, istruzione ed al mantenimento di fanciulli abbandonati, dai tre agli otto anni; c) mantenere e dirigere una sala da lavoro per donne del popolo. • • • La nuova sede dell'istituto fu solennemente inaugurata il 27 ottobre 1929. L edificio è stato costruito dalla Ditta Fratelli Salmistrari, su progetto e sotto l'assidua direzione e vigilanza dell'architetto cav. Giovanni Rubini, vice capo deH’ufiicio tecnico della Congregazione, ed ha capienza sufficiente ad accogliere un centinaio di fanciulli. Orientato colla fronte principale a mezzogiorno, e prospiciente il meraviglioso panorama della laguna, il fabbricato consta di tre piani, con ampii e luminosi locali ad uso dormitorii, refettori, aule scolastiche e di ricreazione, oratorio, guardaroba, cucina, alloggio per le suore e per il basso personale; è dotato di termosifone, di luce e campanelli elettrici, di moderne latrine, di bagni e lavabi numerosi, secondo i più recenti dettami deH'igiene e deU'edilizia. In prossimità del fabbricato principale b stata costruita una adiacenza, per il deposito di viveri e combustibili, e la lavanderia. L'area circostante è destinata, in parte, ad ampio campo di ricreazione ed a giardino; in parte ad orto, per i bisogni dell'Istituto. Mentre l'edificio può ospitare, come si è detto, circa cento allievi, le rendite dell‘Opera pia non consentiranno che il mantenimento di circa sessanta fanciulli. Ciò mentre, purtroppo, centinaia di piccoli bimbi veneziani languono nell'abbandono per le strade, o vivono in miseri tuguri; e si accumulano, negli uffici della Congregazione, le istanze imploranti il ricovero di piccoli sventurati. Ai più urgenti fra tanti casi pietosi, potrebbe provvedere il nuovo Istituto, se alla disponibilità dei posti corrispondessero le rendite per il mantenimento. La Congregazione di Carità confida pertanto in larghi aiuti da parte della cittadinanza, in modo che non uno dei posti vacanti resti tristemente vuoto. (Da una relazione de II Gazzettino del 29 ottobre 1929).