« costa; ma altri miliardi e miliardi toccano terra, e si arrampicano per lagune, per paludi, per fiumi, per laghi, per torrenti, per cateratte, perchè le troviamo fin su, nei laghi alpini. Quando la loro vita terrestre è compiuta, ed in più anni, da larve quasi microscopiche, sono diventate femenali di due e tre e fino a cinque chili, ed hanno messa la veste nuziale, e tempratp il corpo, a sfidar, adulte, gli abissi del mare, l’istinto prepotente le prende, le urge, in date epoche, a riunirsi in massa, giungendo d’ogni parte, alle foci dei fiumi, sulle sponde del mare, dove sono attese dagli agguati dei nostri pescatori. Sono altri milioni di individui, che vengono cattu- Pescatorl al lavoro rati per le nostre mense, ma i più sfuggono, ed intraprendono nuovamente il lunghissimo viaggio, in eserciti sconfinati, usciti da ogni terra, verso quel mare e quegli abissi, dove si compirà il loro destino. L'omaggio che le foreste del mare fanno ai nostri continenti, è veramente mirabile : uno degli infiniti miracoli della Provvidenza. Ed è anche utile : lo sanno i nostri pescatori, che nell'anguilla trovano uno dei prodotti più abbondanti e sicuri; e lo sanno i buongustai che apprezzano tanto l’anguilla, sia nel risotto, che fritta o in umido, o arrostita in graticola, o immolata sull'ara, come s'usava nelle fornaci di Murano. Una volta Venezia aveva un primato, anche per la preparazione ■ del bisato marma. Adesso questa industria, che era ricchissima, fu 21